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Giuseppe Mancino: da pizzaiolo mancato a chef due stelle Michelin

sabato 16 dicembre 2017
3' di lettura

Viareggio (askanews) - Un errore da pizzaiolo, e via dal forno: spostato in cucina. Nasce così il percorso stellato di Giuseppe Mancino, chef al Piccolo Principe, il ristorante gourmet dello storico Grand Hotel Principe di Piemonte, in Versilia. "Non ho mai pensato di fare lo chef - dice Mancino - è stato un errore, uno sbaglio. Il mio primo lavoro era fare il pizzaiolo, forse nella pizzeria sbagliata dove ho creato qualche problema, allora mi hanno buttato in cucina. Questa è la vera storia, una prima parte: il resto non si racconta". Da quattro anni doppia stella Michelin, salernitano di nascita, ma "cittadino" di Viareggio da dieci anni, Mancino guarda alla sua carriera con autoironia, ma anche gratitudine verso maestri e colleghi. "Ho avuto la fortuna di conoscere Marchesi, per me è stata una grandissima figura sia a livello umano sia a livello professionale e che mi ha insegnato a conoscere la materia a 360 gradi - racconta Mancino - ma anche Rocco Iannone che si fa chiamare artigiano. E poi il mio mito, la persona che stimo e rispetto, e con la quale ho avuto la fortuna di lavorare: Alain Ducasse. Il Piccolo Principe, ristorante gourmet, tutti gli anni riapre in aprile per la stagione estiva sul roof del Principe di Piemonte. Durante l'inverno, chef Mancino prosegue il suo lavoro nella cucina del Grand Hotel, meta di turismo di lusso: un impegno e uno stimolo continuo da trasferire su una carta adatta al turista internazionale. "Non c'è un'influenza precisa: è forse una questione di adattarsi a quello che vuole il pubblico di saper riconoscere i gusti di tutti gli ospiti - spiega lo chef - Noi lavoriamo con un pubblico internazionale e dobbiamo creare un mix che accontenti un po' tutte le tipologie gli ospiti. Ovviamente stando a Viareggio in un albergo di lusso cerchiamo di fare una cucina che sta tra terra e mare; senza dimenticare il vegetariano". E con le sue stelle, Mancino è diventato, insieme allo stesso Grand Hotel, una vera attrazione a Viareggio. "È importantissimo avere un ristorante due stelle Michelin - conferma Marco Bendotti, Hotel Manager del Grand Hotel Principe di Piemonte a Viareggio - Siamo l'unico albergo in Toscana ad averlo. E questo amplia i nostri confini: porta infatti il 70% degli ospiti dall'esterno che ricercano qui un'esperienza culinaria e questo è semplicemente frutto di un grosso lavoro da parte dello chef della sua squadra e di tutta la squadra del Principe di Piemonte". Duro lavoro, ma vissuto con ottimismo e voglia di misurarsi con nuove sfide, e senza rinunciare ai propri sogni. "Il mio futuro? Sicuramente avere un ristorante col mio nome, mi farebbe davvero piacere dopo tanti anni che faccio questo lavoro qui al Principe di Piemonte - continua Mancino - E poi ampliare non solo il settore gourmet; aumentare poi le conoscenze su breakfast che è diventata la mia passione, e anche fare una cucina un po' da osteria pur rispettando però i canoni di un grande albergo". Buon lavoro dunque a chef Mancino. Ma se qualcuno della sua squadra sbaglia, come accaduto a lui tanti anni prima, come si comporterà? "Se qualcuno della mia brigata dovesse sbagliare - conclude lo chef - cercherò di metterlo a proprio agio, e non di buttarlo fuori dalla cucina come hanno fatto con me. E può diventare magari anche tre stelle Michelin, senza nessun problema". luca.ferraiuolo@askanews.it

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Robert De Niro alla cerimonia d'apertura del festival di Cannes

Milano, 13 mag. (askanews) - Robert De Niro sul red carpet del Festival di Cannes per la cerimonia di apertura e la proiezione del film "Partir un Jour" (Bye Bye), presentato fuori concorso alla 78 edizione del Festival di Cannes. De Niro riceverà la Palma d'Oro onoraria dall'attore Leonardo DiCaprio.

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Cannes, il primo red carpet con i membri della giuria Binoche in testa

Cannes, 13 mag. (askanews) - Il primo red carpet del Festival di Cannes 2025 con la giuria del festival guidata dalla presidente Juliette Binoche. Prima proiezione è "Partir un jour" in concorso per la Palma d'Oro.

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Trump arriva in Qatar fra le polemiche per il maxi regalo di un Boeing 747

Doha, 13 mag. (askanews) - In Arabia Saudita, Donald Trump ha firmato un lauto parternariato strategico - prevede 600 miliardi di dollari in investimenti sauditi negli States, e un accordo multimiliardario sulla Difesa. Dopo Riad si dirigerà in Qatar, proseguendo il tour delle ricchissime monarchie del petrolio.

A Doha sventolano congiunte le bandiere qatariote e quelle a stelle e strisce. Un viaggio tutto dedicato agli affari ma la tappa in Qatar è anche all'insegna delle polemiche per il gigantesco regalo che la monarchia intende offrire al presidente: un aereo, un Boeing 747 per sostituire l'Air Force One, che ormai ha 40 anni.

L'apparecchio del monarca è usato, di anni ne ha 13. Ma varrebbe 400 milioni di dollari. Pare che una squadra di specialisti texani già lo stia preparando; peccato che secondo gli esperti di difesa, per legge andrebbe smontato fino all'ultimo bullone, per garantire che nulla possa spiare il presidente degli Stati Uniti, e questa operazione costerebbe carissima.

Sicurezza a parte, il problema è altrove: perché accettare in regalo quello che viene definito un "palazzo volante" da uno Stato estero? cosa potrà chiedere in cambio il Qatar? Trump dal canto suo ha assicurato che è "tutto trasparente": l'aereo verrebbe regalato non a lui personalmente, ma al Pentagono. Però lui lo userebbe, e alla fine del mandato l'apparecchio finirebbe alla Fondazione per la Biblioteca Trump, insomma resterebbe a sua disposizione; e negli Stati Uniti molti commentano sul labile confine fra pubblico e privato nella mente del presidente.

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Digitale e neutralità tecnologica, Italgas avanti con Gallo

Torino, 13 mag. (askanews) - Parte il quarto mandato di Paolo Gallo alla guida di Italgas, confermato amministratore delegato dal primo board dopo l'assemblea dei soci di Torino. Gli azionisti hanno eletto Paolo Ciocca presidente del gruppo. Digitale, transizione energetica e neutralità tecnologica sono i driver per il prossimo triennio che vedrà l'integrazione in Italgas dell'infrastruttura di 2i Rete Gas, rilevata in un'operazione complessiva da oltre 5 miliardi di euro.

"E' un quarto mandato molto sfidante, non solo per me ma per tutto il consiglio di amministrazione. Il processo di integrazione lo abbiamo già iniziato. Noi abbiamo già iniziato celermente perché dal primo luglio esisterà un'unica entità legale e un unico sistema informativo che vale per tutti. In parallelo, sulla parte organizzativa perché avremo una rete di 150mila chilometri, copriremo ancor di più tutta l'Italia e dovremo essere organizzati per gestire due società che diventano una".

Nel futuro di Italgas ci sarà il metano, ma si guarda anche molecole diverse come biometano, idrogeno e gas sintetici. "Di soluzioni per la transizione energetica ce ne sono tante", ha sottolineato il top manager.

"Il biometano è una realtà. Noi abbiamo ricevuto oltre 300 richieste di preventivo per connessione. C'è molto fermento nella realizzazione di nuovi impianti o di upgrade, con biogas che diventa biometano. Credo che uno degli obiettivi di questo mandato sia quello di promuovere la realizzazione di nuovi impianti. Sull'idrogeno prima dell'estate metteremo in esercizio il progetto pilota in Sardegna, che farà vedere che un'economia sull'idrogeno verde si può realizzare".

Dall'assemblea dei soci anche il via libera ai conti relativi al 2024, chiusi con un utile netto di oltre 506 milioni di euro. Verranno distribuiti lunedì 19 maggio dividendi per oltre 40 centesimi per azione, in crescita del 15,3% rispetto a quanto staccato un anno fa.

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