menzogne democratiche
Immigrazione, ecco tutti gli attentatori giunti in Italia col barcone che il Pd non vede
Com’era quella storia che «i terroristi non arrivano coi barconi»? Ce lo aveva assicurato a gennaio 2015 Paolo Gentiloni, allora ministro degli Esteri del governo Renzi. «I terroristi non arrivano con quei barconi che rischiano il naufragio lungo le nostre coste»: il Gentiloni, che a Roma chiamano da sempre “er moviola”, nell’intervista al Mattino era stato perentorio. Di più: era una sentenza. L’afghano che giovedì a Monaco di Baviera s’è lanciato in auto contro la folla e ha ferito trentasei persone – un bambino e la mamma rischiano di morire – è sbarcato con un barcone in Calabria a novembre 2016. Poco dopo se n’è andato tranquillamente a Brescia, e a inizio 2017, secondo i riscontri della polizia tedesca, è entrato in Germania. Quattro mesi dopo le profetiche parole di Gentiloni ecco quelle bizzarre (diciamo così) di Famiglia Cristiana: «Perché i terroristi dovrebbero rischiare coi barconi, quando possono tranquillamente arrivare con mezzi assai più comodi? È quello che fa il 73% dei migranti illegali, dopo tutto, che arrivano col visto turistico e poi spariscono». E insomma, illegalité, fraternité ejet privé.
AGITAZIONE
Attenzione: nessuno lo dica a Marta Bonafoni del Pd che il terrorista afghano è arrivato col barcone, altrimenti ospite dell’Aria Che Tira (La7), vestita come Fonzie di Happy Days (giorni felici quelli dell’immigrazione selvaggia targata dem) - inizierà a gesticolare vorticosamente. Farà la faccia a metà tra il superiore e lo stupito. Quindi non-fa-te-lo. E non ricordatele – non solo a lei, ma arriviamo anche agli altri – che il 29 ottobre 2020 il tunisino Brahim Aoussaoui, il quale a Notre-Dame ha ucciso tre persone decapitandone una, era arrivato in Francia attraverso l’Italia, approdato a Lampedusa il 20 settembre. Purtroppo di casi simili c’è l’imbarazzo della scelta: sull’isola siciliana martoriata da democratici e finto-buonisti vari sbarca il giovane Anis Amri: si dichiara minorenne, viene trasferito in un centro-migranti, si dà alla macchia e il 19 dicembre 2016 compie – con dei complici – la strage al mercatino di Nataledi Berlino: 12 morti e 56 feriti. La “risorsa” riesce a fuggire, viene trovata in Italia e muore in uno scontro a fuoco con due poliziotti nel Milanese: ovviamente per una buona parte della sinistra si è trattato di razzismo.
Sss, silenzio, non ricordate questi episodi nemmeno a Roberta Pinotti, ex ministro della Difesa. Anche lei (maggio 2016) affermava che «i terroristi non arrivano con i barconi». È il turno del Domani (18 ottobre 2023), inteso come il quotidiano. Rullo di tamburi... «I terroristi non arrivano con i barconi ma crescono nelle periferie europee». Quindi è colpa del disagio giovanile delle seconde-terze generazioni: maledetta società retrograda e intollerante che li emargina! Ci tocca citare anche l’ex ministro Marco Minniti, che pure su diversi temi ha lavorato bene (infatti mezzo Pd non lo sopportava): «Va detta una parola molto chiara, i terroristi non sono mai arrivati coi barconi. Neanche uno». Era il 12 ottobre 2023. Ampiamente recidivo Massimo Giannini, ex direttore de La Stampa: «Attenzione, i terroristi non sono mai entrati sui barconi». L’analisi è stata dispensata a “Otto e Mezzo” (La7). Andiamo avanti. A dicembre 2016 scendono da un barcone a Messina i gambiani Sillah Ousman e Alagie Touray: un anno e mezzo dopo vengono arrestati a Napoli. Il motivo? Avevano partecipato a un addestramento militare in Libia finalizzato alla formazione di kamikaze dell’Isis.
GUERRA SANTA
Torniamo ai tempi più recenti: il 27 aprile 2023 la procura di Messina ferma il 18enne siriano Al Asmi Sef Aldin, sbarcato l’11 marzo. Sul suo cellulare ci sono video inneggianti al jihad. Pochi mesi dopo, a ottobre, ecco Abdeslam Lassoude, 45 anni, tunisino: a Bruxelles uccide due svedesi. Anche lui era sbarcato a Lampedusa, nel 2011. A dicembre 2018, a Bari, viene arrestato il somalo Mohsin Omar Ibrahim: stava progettando di far saltare in aria alcune chiese durante il Natale. Era sbarcato due anni prima in Sicilia, poi via in direzione Forlì, e dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno per motivi umanitari torna a Bari, dove occupa abusivamente uno stabile vicino alla stazione. Con lui altri immigrati. Ci scusiamo per aver omesso altri attentati: è finito lo spazio, e comunque avremmo rischiato di destabilizzare i progressisti. Tranquilli: i terroristi non arrivano sui barconi. Tran-quil-li.