Tutto in poche ore
Meloni, vittoria-Ue sulla linea migranti? "Curioso come la sinistra italiana pensi solo ad attaccarci"
Si gode l'ora del trionfo, Giorgia Meloni. Nel giro di poche ore, dall'Olanda alla Danimarca passando per la Francia, piovono attestati di stima per il "modello Albania", il progetto che la premier italiana ha lanciato con il suo corrispettivo di Tirana Edy Rama per il trasferimento sull'altra sponda del mar Adriatico di una parte dei migranti irregolari che sbarcano sulle nostre coste. Se la sinistra italiana grida alle deportazioni, insomma, mezza Europa (compresi i vertici della Comunità Ue a Bruxelles) guarda con interesse a una soluzione che da individuale potrebbe diventare strutturale.
"Curioso notare come, mentre quasi tutta l'Europa discute delle nostre iniziative per contenere l'immigrazione irregolare e fermare la tratta di esseri umani, alcune Nazioni considerandole come modelli, la sinistra italiana pensi unicamente ad attaccarle in maniera inconsistente e gratuita - scrive su X il presidente del Consiglio, che sta partecipando al summit Ue a Bruxelles -. Difendere i confini e fermare il traffico di esseri umani non è solo un nostro dovere, ma una priorità per l'Italia e per tutta l'Europa". Quasi una beffa del destino, per il Pd, il fatto che la segretaria dem Elly Schlein in questi stessi minuti abbia attaccato il Protocollo Italia-Albania.
"Non è l'Italia a essere isolata in Europa, è il Pd", aveva non a caso tuonato la Meloni intervenendo due giorni fa in Parlamento per riferire alla vigilia dello stesso Consiglio Ue. Le aperture al modello Albania di Olanda e Danimarca (intenzionate a creare due hub per i migranti fuori dal territorio Ue, rispettivamente in Uganda e in Kosovo) e del governo di Parigi ("E' allo studio del ministero dell'Interno", ha confermato la portavoce del governo Barnier Maud Brégeon, la possibilità di inviare i richiedenti asilo fermati nella Manica in un paese terzo fuori dall'Unione Europea dove gestire le richieste di asilo") sono la prova plastica di quanto la linea italiana stia facendo breccia in governi non necessariamente di destra.
Ma la Schlein, come detto, sembra ignorare volutamente tutto questo è va per la sua strada, spiegando di aver "chiarito ai colleghi" in Europa che quello tra Meloni e Rama "è un accordo che spreca ottocento milioni per violare il diritto fondamentale a chiedere asilo. Non è possibile immaginare di scegliere, su una nave, chi è chi è fragile e chi non lo è, chi è minore e chi non è minore. La dimostrazione è che, nonostante la propaganda che ci hanno fatto, in questo primo viaggio - che chiediamo al governo di chiarire quanto è costato - della nave per portare sedici persone migranti da Lampedusa in Albania, son dovute tornare indietro quattro, di cui due minori e due adulti fragili. Questa è la dimostrazione che è un accordo che viola i diritti fondamentali, che si accanisce con chi peraltro è stato salvato in mezzo al mare, e tra l'altro c'è una sentenza della Corte di giustizia europea che chiarisce che non puoi rimpatriare, considerando un paese sicuro, se anche in una del suo territorio non è sicuro per anche solo una categoria di persone".