cpr

Immigrazione, Meloni mette a tacere Sea Watch: "Difendere i confini? Che scandalo"

Pungente scambio di tweet tra Giorgia Meloni e Sea Watch. Il presidente del Consiglio, di fronte all'ennesimo attacco, non è rimasta a guardare. E con un cinguettio ha risposto per le rime alla ong. "Che scandalo! Un governo che - con un mandato chiaro ricevuto dai cittadini - lavora per difendere i confini italiani e fermare la tratta di esseri umani, attraverso azioni concrete e accordi internazionali". Poco prima Sea Watch aveva duramente criticato il patto sui migranti stipulato tra Italia e Albania, con tanto di centri per migranti a gestione italiana. "Il Governo Meloni degli autopronunciati patrioti - era l'accusa - spende centinaia di milioni di euro dei contribuenti per deportare e incarcerare qualche migliaia di migranti in Albania. Forse le tasse degli italiani possono essere spese meglio, per accogliere e includere, anziché respingere". 

Eppure a riguardo anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi era stato chiaro, specificando che "non ci saranno tagli di nastri". Il motivo è semplice: le strutture che sorgono in Albania sono analoghe a quelle presenti sul territorio nazionale come a Porto Empedocle o Modica. In sostanza "sono di contenimento leggero, non sono dei Cpr. Non c’è filo spinato, c’è assistenza. Tutti possono fare richiesta di protezione internazionale".

 

 

Intanto nella mattinata di lunedì 14 ottobre la nave "Libra" della Marina Militare è partita per l'Albania. A bordo il primo gruppo di migranti destinati ai nuovi centri. Qui saranno sottoposti alle procedure accelerate di frontiera. Sulle persone da trasferire, soccorse in mare, è stato fatto un primo screening a bordo per verificare che abbiano i requisiti previsti: provenienza a Paesi sicuri, maschi, non vulnerabili.

 

.