braccio di ferro

Ocean Viking, il fermo va alla Consulta: esplode il caso, cosa può accadere

Scontro sulle Ong. Il decreto Piantedosi è finito alla Consulta per volere di un magistrato.La giudice del Tribunale di Brindisi, Roberta Marra, nell’ambito del giudizio dovuto al ricorso con il quale Sos Mediterranee aveva contestato il fermo amministrativo alla nave Ocean Viking il 9 febbraio di quest’anno, ha deciso di sollevare la questione di costituzionalità sul Decreto-legge 1/2023 poi convertito in legge 15/2023, il cosiddetto Decreto Piantedosi, ritenendo "non manifestatamente infondati profili di incostituzionalità" del decreto. Il 9 febbraio 2024, la Ocean Viking aveva ricevuto un ordine di fermo dalle autorità italiane a seguito dello sbarco di 261 sopravvissuti nel porto di Brindisi.

Il fermo era stato motivato in base alle accuse mosse dalle autorità marittime libiche. Il 21 febbraio scorso, la giudice aveva accolto il ricorso della Ong contro il fermo, sospendendo il provvedimento. Durante il procedimento di contestazione del fermo della Ocean Viking, gli avvocati che rappresentano la Ong, Francesca Cancellaro e Dario Belluccio, avevano presentato una lunga memoria difensiva sull’incostituzionalità del decreto Piantedosi". Insomma, adesso nel fronte aperto tra Ong e governo si inseriscono le toghe. E l'esito di questa storia è del tutto imprevedibile. Di fatto il principio giuridico fondamentale sostenuto dagli avvocati di Sos Mediterranee è che "non può essere sanzionata una condotta che è finalizzata a salvare la vita di altri".

 

 

La memoria legale in questione evidenzia diversi elementi di dubbia costituzionalità nel decreto Piantedosi, i principali dei quali sono il rispetto del principio di proporzionalità e ragionevolezza della sanzione. "Il principio di proporzionalità dovrebbe sempre guidare le decisioni del legislatore quando si tratta di limitare i diritti fondamentali", avevano dichiarato gli avvocati in udienza. "In questo caso, sono in gioco diritti fondamentali, sia per coloro che sono colpiti dalla sanzione prevista dalla legge, come le navi di soccorso, sia per i naufraghi stessi". Il principio di determinatezza. Questo principio è incrinato dal fatto che il decreto subordina l’accertamento della condotta illecita della Ocean Viking alle valutazioni delle autorità di uno Stato terzo, in questo caso la Libia.