Durante i soccorsi
Mare Jonio, "spari ai gommoni e frustate ai migranti". Avs contro Libia e governo italiano
Diventa un caso politico il salvataggio della nave Mare Jonio dell Ong Mediterranea Saving Humans, che ha denunciato il comportamento della guardia costiera libica: i militari nordafricani avrebbero sparato contro i gommoni della Ong e avrebbero preso a frustate i migranti che si trovavano a bordo della motovedetta libica.
A raccontarlo è Denny Castiglione, capomissione di Mediterranea Saving Humans, in un video pubblicato su X. "Ci eravamo recati su un target con motore in avaria - spiega - e mentre stavamo distribuendo i giubbotti di salvataggio è arrivata, con fare molto minaccioso e a velocità spedita, una motovedetta della cosiddetta guardia costiera libica. Al suo arrivo moltissime persone, in forte agitazione, si sono lanciate in acqua, mentre altre persone, di un precedente soccorso, venivano frustate sulla prua della motovedetta e altre, dal terrore, o si lanciavano in acqua o venivano buttate dalla guardia costiera libica".
"Mentre stavamo soccorrendo le persone in acqua - prosegue Castiglione - la motovedetta ha iniziato a sparare prima in aria e poi addosso ai nostri gommoni di salvataggio sfiorando più volte i nostri soccorsi. Abbiamo soccorso 58 persone, non abbiamo ancora idea adesso se ci siano dispersi. L'operazione è stata molto complessa e messa ancor di più a repentaglio da questo scellerato intervento della guardia costiera libica".
"Chiediamo che il governo italiano intervenga subito per fermare i comportamenti violenti, pericolosi e criminali della cosiddetta guardia costiera libica". Una posizione, quella della Ong, sposata politicamente dalle opposizioni. "Solidarietà a Mediterranea Saving Humans, all'equipaggio di Mare Jonio e alle persone che stava soccorrendo, attaccate violentemente dalla cosiddetta guardia costiera libica con colpi di arma da fuoco. Quanto ancora l'Italia e l'Europa potranno tollerare questi comportamenti criminali?", sottolinea sempre sui social la nave Ong Sea Watch. "Mentre il governo Meloni, nasconde i suoi fallimenti sulle politiche migratorie facendo accordi con Albania e Tunisia, il Mar Mediterraneo è diventato il nuovo terreno di conflitto e le Ong e i migranti il nuovo bersaglio", stigmatizza Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra e co-portavoce di Europa Verde, che definisce quanto accaduto oggi "un fatto di gravità inaudita". "La Guardia costiera libica, sostenuta, armata e finanziata dal governo italiano, attraverso il memorandum con la Libia, non fa che continuare ad alimentare la spirale di violenza e violazione dei diritti umani. È un atto criminale. Il governo italiano agisca immediatamente per fermarli"
Nicola Fratoianni, deputato di Avs e leader di Sinistra italiana, chiede ai ministri Piantedosi, Tajani e Crosetto di "fermare le milizie libiche", responsabili di un "comportamento criminale". "E poi vengano in Parlamento a spiegare quanto accaduto, si inpegnino affinché questo comportamenti da pirati non si ripetano, e decidano una buona volta di non finanziare più queste milizie pericolose, e la smettano di regalargli motovedette con cui sparano addosso alle persone".