Braccio di ferro
Geo Barents ricorre contro il fermo: "Italia scandalosa", la Ong cerca la sponda dei giudici
Pugno di ferro contro la Ong Geo Barents, che ieri - mercoledì 20 marzo - era arriva alla Marina di Carrara con 249 immigrati che erano stati soccorsi e caricati a bordo al largo della Libia: è stato disposto un fermo amministrativo di 20 giorni.
La ragione dello stop, spiega Medici senza frontiere, "è per non aver osservato sabato scorso le istruzioni della guardia costiera libica ed aver messo in pericolo le persone soccorse. Ma sono stati i libici ad aver tentato di interrompere il salvataggio minacciando il nostro equipaggio e i naufraghi. Faremo appello", annunciano. Per inciso, si tratta del ventesimo fermo disposto per una Ong in seguito al decreto Piantedosi, che risale al gennaio 2023
E ancora, aggiunge Juan Matias Gil, rappresentante delle operazioni di ricerca e salvataggio di Msf: "È la Guardia costiera libica, finanziata dall'Ue, a mettere in pericolo la vita delle persone, mentre coloro che cercano di salvare vite umane vengono sanzionati. Le continue vessazioni nei confronti delle navi di soccorso delle ong e il deliberato ostacolo alle attività di salvataggio in mare da parte dell'Italia sono scandalosi e non faranno altro che portare a più morti in mare", conclude attaccando il governo.
Insomma, Geo Barents ora cerca la sponda dei giudici. E i precedenti più recenti sembrano favorevoli: il fermo amministrativo è stato recentemente annullato per la Ong Humanity 1, prima dal tribunale di Brindisi e quindi da quello di Crotone, che hanno accolto il ricorso d'urgenza presentato dal team legale della ong tedesca.