Voltare le spalle

Migranti, la Francia ci dichiara guerra: "Lampedusa, non li accogliamo"

La Francia volta ancora le spalle. Come riferito dal ministro dell'Interno francese Gérald Darmanin "la Francia non si sta preparando" ad accogliere i migranti di Lampedusa. Già protagonista di una recente polemica, Darmanin ha fatto sapere che "la Francia aiuterà l'Italia a tenere le frontiere per impedire l'arrivo di persone". Insomma, nulla di più di "applicare le regole europee che abbiamo adottato qualche mese fa, che consistono nel presentare la domanda di asilo alla frontiera". Tradotto: sono problemi italiani e come tali, li risolverà il governo Meloni. Il ministro, raggiunto da Europe 1, ha detto che sarebbe "un errore di giudizio considerare che i migranti, siccome arrivano in Europa, devono essere subito ripartiti in tutta Europa e in Francia, che fa ampiamente la sua parte".

Peccato però che i numeri parlino da soli. Il "meccanismo volontario di solidarietà", ossia un progetto di distribuzione temporanea, stabilisce l'obiettivo di distribuire 10.000 richiedenti asilo - poi diventati 8mila - provenienti dai principali Paesi di arrivo, soprattutto dall'Italia. Tuttavia, stando alla Commissione Ue, nell'agosto 2023, nell'ambito di questo meccanismo sono state finora distribuite in totale solo circa 2.500 persone, principalmente in Germania e Francia. Cifre ben lontane dagli 8mila iniziali. 

Motivo per cui la Lega, di fronte alle dichiarazioni di Darmanin non può rimanere a guardare. "Basta chiacchiere, gli italiani si aspettano e si meritano dalla Francia e dall'Europa dei fatti concreti", è la nota leghista. Ma l'Eliseo non ne vuole sapere, convinto che "il 60 per cento dei casi" di chi arriva in Italia "viene da Paesi come la Costa d'Avorio, la Guinea, il Gambia", dove "non ci sono problemi umanitari".