La denuncia
Matteo Salvini sugli sbarchi: "Atto di guerra contro l'Italia, chi c'è dietro"
Ieri, prima di sera, erano 7mila i migranti nel centro d’accoglienza di Lampedusa. La struttura potrebbe accoglierne al massimo 800, nelle situazioni di massima emergenza. Settemila arrivi clandestini in due giorni. All’ora di cena il governo si è riunito per una riunione d’emergenza. In queste ore sono in corso diversi trasferimenti: entro domani, queste le notizie provenienti dal ministero degli Interni, ne saranno spostati circa 6mila. Oggi i trasferimenti previsti sono 3.750. Ieri è stata una giornata molto complicata.
Alle 4 e mezza del mattino, durante le caotiche operazioni di approdo sull’isola, alcuni migranti sono finiti in mare dopo il capovolgimento della barca. Sono stati soccorsi dalla motovedetta della Guardia di finanza, ma un bimbo di 5 mesi è affogato. La mamma, portata nel centro d’accoglienza di Contrada Imbriacola in stato di schock, è una minorenne guineana salpata da Sfax - uno dei porti più battuti della Tunisia- con la sorella, il cognato, il nipotino e il povero bambino.
SCAFISTI
A Lampedusa carrette del mare e gommoni arrivano senza sosta. I trafficanti di esseri umani continuano a lucrare sul dramma umanitario. Dopo l’ennesimo sbarco decine di persone hanno cercato di allontanarsi dalla banchina del porticciolo e tentato di forzare il cordone di sicurezza allestito dagli uomini della Guardia di finanza, i quali equipaggiati con scudo e manganello- hanno dovuto faticare per contenere l’impeto degli stranieri. Grida, momenti di forte tensione, cariche di alleggerimento, ma fortunatamente la situazione non è sfuggita di mano. Alcuni giovani come atto dimostrativo si sono gettati in mare. Dopo alcuni minuti è tornata la calma, i migranti si sono seduti a terra e hanno seguito le disposizioni delle autorità. Al momento della distribuzione dei pasti, ancora forte nervosismo: quando la Croce Rossa ha iniziato a distribuire il cibo centinaia di migranti si sono accalcati per arrivare per primi ai sacchetti. Il caos è terminato solo dopo che polizia e volontari sono riusciti a comunicare che c’era cibo per tutti.
Gli stranieri al molo Favarolo sostano davanti al cancello che delimita l’area riservata allo sbarco. Croce rossa e Guardia di finanza distribuiscono a ripetizione bottigliette d’acqua e usano i nebulizzatori per dare un po’ di refrigerio. Sull’isola il caldo si fa ancora sentire. In queste ore, dicevamo, il Viminale sta facendo di tutto per alleggerire la pressione sull’hotspot. Nel frattempo, nel tentativo di raggiungere le nostre coste, sono morti altri 4 tunisini - una donna e tre bambini - vittime di un naufragio. Gli altri 21 stranieri (anche loro partiti da Sfax) sono stati salvati dalla Guardia Costiera, e il pattugliatore Diciotti ormai ne ha soccorsi oltre mille in poco più di un giorno, segno che l’impegno e la solidarietà italiana sono massimi. Il Consiglio comunale di Lampedusa ha proclamato lo stato d’emergenza. «La macchina dei trasferimenti si è attivata e funziona», ha dichiarato il sindaco, Filippo Mannino, «stamattina (ieri, ndr) sono stati trasferite 900 persone e in serata ne partiranno altre 750. Il governo», ha aggiunto, «superata questa fase deve intervenire con soluzioni strutturali mettendo in rada delle navi che le soccorrano e assistano». Il sindacato di polizia Coisp «a fronte di una situazione sempre più complessa nel nostro Paese» protesta contro lo «stop inaccettabile» all’accoglienza dichiarato da Germania e Francia.
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BORDATE
Il vicepremier Matteo Salvini ha tuonato: «Quando arrivano 120 mezzi che sbarcano migranti non è un episodio spontaneo, ma un atto di guerra. Bisogna reagire con ogni mezzo, nessuno escluso. Per la società italiana questo è il collasso, non è solo un problema di Lampedusa. Sono convinto che dietro questo esodo ci sia una regia. Ne parleremo pacatamente all’interno del governo», ha aggiunto, «ma non possiamo assistere a scene simili. Penso che Giorgia Meloni stia facendo il possibile e l’impossibile. Ciò che accade a Lampedusa è la morte in Europa». La premier è tornata sul guanto di sfida di Germania e Francia: «La questione dei ricollocamenti è secondaria, l’unico modo per risolverla è fermare i movimenti primari, cioè gli arrivi in Italia».