Calvario
Sicilia, 35 migranti bloccati su uno scoglio: "Costretti a lanciargli cibo"
Le condizioni meteorologiche impediscono lo sbarco. E così trentacinque migranti sono da domenica bloccati sull'isolotto di Lampione, appartenente all'arcipelago delle isole Pelagie, in Sicilia. Una motovedetta della Capitaneria ha ripetutamente provato ad avvicinarsi per imbarcare il gruppo, nel quale dovrebbe esserci anche una donna incinta. A nulla però sono serviti i tentativi, perché le onde alte hanno ostacolato il salvataggio. Motivo per cui gli uomini della Guardia costiera stanno riprovando ad avvicinarsi alla costa mentre la polizia ha consegnato loro dei viveri da lanciare, qualora non si riuscisse ancora a portare in salvo i migranti.
Insomma, quella dei militari è una corsa contro il tempo. "Non ci sono stati sbarchi nelle ultime 24 ore - conferma ad Askanews il responsabile del poliambulatorio di Lampedusa Francesco D’Arca - ma quello che emerge è che sempre più donne in gravidanza, anche al nono mese, si mettono in viaggio per raggiungere Lampedusa e quindi l’Italia". Dietro, aggiunge, "la speranza che in Italia ci sia lo Ius soli".
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E proprio in queste ore è stato applicato a undici scafisti il nuovo decreto Cutro. Al suo interno il reato di "morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina". Reato applicato dai magistrati di Locri dopo gli sbarchi avvenuti il 23, 24 e 26 marzo scorsi a Roccella Ionica e Reggio Calabria dove sono approdati oltre un migliaio di migranti soccorsi in mare. A quattro egiziani e tre siriani, in particolare, viene contestata la morte di un giovane pakistano rinvenuto cadavere su una delle imbarcazioni soccorse al largo tra il 23 e il 24 marzo scorsi e dalle quali sono scesi 515 profughi nei porti. Stessa accusa contestata ad altri quattro egiziani ritenuti gli scafisti dello sbarco di 312 migranti avvenuto il 26 marzo ancora a Roccella Ionica, dove è giunto cadavere un cittadino siriano. Un esodo senza fine che si teme possa ritrovare vigore con l'approssimarsi della bella stagione.