Tutto chiaro?
Giorgia Linardi, "la differenza tra il Pd e Salvini": autogol sulle Ong
Lady Ong all'attacco di Matteo Salvini, di nuovo. Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch Italia, interviene in collegamento a Tagadà, su La7, e incalzata dalla conduttrice Tiziana Panella commenta quanto accaduto domenica, con la Guardia costiera che in un durissimo comunicato sul caso della nave Louise Michel ha accusato gli equipaggi delle Ong di ostacolare le procedure di salvataggio dei migranti nelle acque italiane del Mediterraneo.
"Più navi in mare non significherebbe meno morti?", domanda la padrona di casa. "Purtroppo la rotta è quella opposta", esordisce la Linardi criticando apertamente il governo italiano. "E' vero che è impossibile pensare che non succedano gli incidenti in mare ma bisogna fare di tutti per evitarli e predisporre ogni mezzo. Per questo noi siamo scesi in mare nel 2015, oggi ci definiscono un intralcio".
"Credo che si debba leggere in maniera politica quel comunicato - prosegue la Linardi -, non a caso oggi la Guardia costiera è retta dal ministro Salvini che si è contraddistinto per la capacità di fare propaganda politica. Oggi la Guardia costiera è strumentalizzata". La Linardi si dice stupita anche dai toni utilizzati dalla Guardia costiera. "Ma magari dipende anche da alcune imbarcazioni - ribatte la Panella -, penso alla nave della Ong a cui era stato richiesto di rientrare a Trapani dopo un primo salvataggio, per tre volte ha fatto finta di non sentire e il risultato è che oggi la nave è sequestrata...". Il riferimento è, appunto, alla Louise Michel bloccata a Lampedusa.
"C'è Salvini dietro la Guardia costiera". L'attacco della Linardi, guarda il video
Ma Linardi domanda: "Qual è questa norma? Il decreto Piantedosi, uno scarabocchio se confrontato con il Diritto internazionale. La norma superiore è l'obbligo di soccorrere le persone in pericolo in mare, la Guardia costiera tra l'altro ammette di essere in difficoltà a soccorrere tutti. Come si può questo coniugare con il decreto Piantedosi che prevede che le navi Ong debbano rientrare in porti lontani dopo un primo soccorso?". "Ma la Guardia costiera lamenta il fatto che le segnalazioni delle Ong ingolfino le operazioni di soccorso già in atto", sottolinea la Panella. "Succede che possano arrivare segnalazioni da più fonti - replica la Linardi -. La differenza è che nel 2015 (con Matteo Renzi premier e il centrosinistra al governo, ndr) la Guardia costiera ci invitava a Roma per studiare insieme la situazione e le possibili situazioni, oggi ci definisce un intralcio. Spero che lo facciano e lo scrivano su input di Salvini, altrimenti andrebbe contro il Diritto internazionale".