la nota congiunta

Ong, esplode la rivolta: "Via il decreto", guerra dichiarata alla Meloni

Con le strette previste dal governo Meloni, le ong insorgono. Proprio così. Nonostante il ministro Matteo Piantedosi e il premier Giorgia Meloni non ostacolino gli sbarchi, ma li regolarizzano, le organizzazioni se la prendono con l'esecutivo. "Gli stati membri dell’Europa, in particolare l’Italia - è l'accusa -, hanno tentato per anni di ostacolare attività civili di Sar attraverso la diffamazione, le vessazioni amministrative e la criminalizzazione delle ong e attivisti". Un'accusa arrivata attraverso una nota congiunta in cui affermano che dal 2014 "le navi di soccorso civile stanno colmando il vuoto che gli Stati europei hanno deliberatamente lasciato dopo aver interrotto le loro operazioni sar guidate dallo Stato". Ma non solo perché le organizzazioni rivendicano "un ruolo essenziale nel riempimento questa lacuna e prevenire la perdita di più vite in mare, pur rispettando costantemente la legge applicabile".

 

 

Poi ecco il riferimento diretto al governo italiano, "reo" di aver "introdotto un insieme di regole per navi civili Sar, che ostacolano le operazioni di soccorso e mettono in mare le persone in difficoltà ulteriormente a rischio". Quali? L'esecutivo "richiede che le navi di soccorso civile si dirigano immediatamente verso Italia dopo ogni salvataggio. Ciò ritarda ulteriori operazioni di salvataggio, come di solito fanno le navi più salvataggi nel corso di diversi giorni". A loro dire "incaricare le Ong Sar di procedere immediatamente in porto, mentre altre persone sono in pericolo in mare, contraddice l’obbligo di resa del capitano assistenza immediata alle persone in difficoltà, come sancito dall’Unclos".

 

 

Finita qui? Neanche per sogno: "Questo elemento del decreto è aggravato dalla recente politica di assegnazione del governo italiano ’porti lontanì più frequentemente, che possono essere fino a quattro giorni di navigazione dalla corrente di una nave - evidenziano le Ong - Entrambi i fattori sono progettati per tenere le navi Sar fuori dall’area di soccorso per periodi prolungati e ridurre la loro capacità di assistere le persone in difficoltà".