Con il via libera del Consiglio dei ministri al decreto Sicurezza, le ong iniziano a farsi sentire. Questo, se la prende la Sea Watch, "non è altro che l’ennesimo tentativo di ostacolare e criminalizzare le attività delle navi della società civile. Nessun governo può impedire a una nave di sottrarsi all’obbligo di soccorso e nessuna nave si rifiuterà di accogliere chi chiede aiuto nel Mediterraneo centrale. Rispetteremo il diritto internazionale, come abbiamo sempre fatto".

Ong, Open Arms denuncia un sottomarino italiano
La vicenda della Open Arms sembra non aver mai fine. La Ong spagnola ha presentato un esposto alla Procura di Roma e all...A far eco all'organizzazione tedesca anche Riccardo Gatti, responsabile soccorsi di Medici senza frontiere (Msf). Gatti, presente nel Mediterraneo con la sua Geo Barents, attacca il governo, reo di "ostacolare i soccorsi delle navi umanitarie fino a renderli inefficaci o insostenibili". Per lui infatti "queste nuove norme non risolvono il vero problema: le persone che muoiono in mare perché mancano i soccorsi".
Addirittura il volontario pretende di scegliere il porto sicuro: "Lasciare scoperta la zona dei soccorsi e assegnare porti sicuri lontanissimi va a discapito della protezione della vita, aumenta il rischio di altre morti in mare, aumenta di quattro volte le spese per gli spostamenti e allontana testimoni scomodi: quando le navi delle Ong non sono presenti sembra che non succeda niente e invece continuano ad avvenire naufragi con morti e dispersi e respingimenti in Libia. Le navi della società civile inoltre sono dei presidi temporanei e per quanto ben attrezzate non sono adatte ad avere persone a bordo per lunghi periodi".

Ong, le nuove regole nel decreto sicurezza: Piantedosi passa ai fatti
Si accorciano i tempi per varare il decreto sicurezza. Nel pomeriggio di martedì 27 dicembre a Palazzo Chigi si r...Finita qui? Neanche per sogno, visto che ci si mette anche Emergency. "Il 2022 - denuncia - si chiude con delle cifre drammatiche: quasi 1.400 persone hanno perso la vita nel Mediterraneo centrale solo quest’anno. Di fronte a questi numeri terribili, le disposizioni contenute nel Decreto sono inaccettabili perché - imponendo alle navi umanitarie di portare immediatamente a terra i naufraghi - di fatto riducono le possibilità di fare ulteriori salvataggi dopo il primo soccorso. Le conseguenze di questo provvedimento saranno l’aumento dei morti in mare e dei respingimenti verso la Libia ad opera della Guardia Costiera libica". Peccato però che le cifre parlino chiaro: con la linea di Matteo Salvini al Viminale, in passato si registrarono meno morti in mare.