È battaglia
Ong, Humanity 1 vuole "forzare" il porto: ora intervengono le toghe
Il caso Catania sbarca in tribunale. Nonostante lo sbarco di 144 migranti dalla nave Humanity 1, la Ong tedesca Sos Humanity, dopo l'annuncio di ieri, presenta oggi al Tar del Lazio un ricorso contro il decreto del governo italiano che impedisce ai restanti 35 sopravvissuti a bordo della nave di scendere a terra. Dichiara, inoltre, che avvierà un procedimento urgente dinanzi al Tribunale civile di Catania per garantire immediatamente il diritto di coloro che richiedono protezione ad accedere a una procedura formale di asilo a terra.
Per la Ong tedesca i provvedimenti del governo italiano sarebbero "illegali" in quanto violerebbero “il diritto internazionale e italiano”. "Secondo il diritto internazionale, un salvataggio non è completo finché i sopravvissuti non sono stati sbarcati in un luogo sicuro. È quindi illegale consentire solo ad alcuni dei sopravvissuti di scendere a terra. Inoltre, respingere il resto delle persone soccorse al di fuori delle acque territoriali nazionali costituisce una forma di rifiuto collettivo e viola quindi sia la Convenzione europea dei diritti dell’uomo che il principio di non respingimento della Convenzione di Ginevra sui rifugiati": A parlare così è Mirka Schäfer, portavoce di Sos Humanity.
Sabato sera, nella notte tra il 5 e il 6 novembre, è stato concesso alla nave Humanity 1 il via libera ad entrare nel porto di Catania, dove 144 persone sono state autorizzate a scendere a terra, tra bimbi, donne e un centinaio di minori non accompagnati, mentre 35 maschi adulti sono rimasti a bordo poiché classificati come '"non fragili". Till Rummenhohl, capo delle operazioni, sostiene invece che la "selezione" sia avvenuta "in condizioni arbitrarie e inadeguate" e spiega che: "36 dei sopravvissuti in mare sono stati classificati come sani dalle autorità e hanno dovuto rimanere a bordo. Dopo che gli è stato detto di non sbarcare, uno di loro ha perso conoscenza, è crollato e ha dovuto essere prelevato da un’ambulanza. Da allora, ci sono ancora 35 sopravvissuti a bordo di Humanity 1".
Intanto, le autorità hanno chiesto al capitano di Humanity 1 di lasciare il porto con a bordo i 35, ma il comandante Joachim Ebeling ha rifiutato, citando la legge del mare. "È mio dovere completare il salvataggio di chi è nel bisogno soccorrendo tutti i sopravvissuti in porto sbarcano da Catania come luogo sicuro. Non posso lasciare il porto finché tutti i sopravvissuti salvati dall’emergenza non saranno sbarcati". Il 4 novembre, dopo 13 giorni di attesa, era stato notificato alla Ong un decreto firmato dai ministri dell’Interno Matteo Piantedosi, della Difesa Guido Crosetto e delle Infrastrutture e Mobilità Matteo Salvini, secondo cui è vietato rimanere nelle acque territoriali italiane più a lungo di quanto "necessario per le operazioni di soccorso e soccorso a persone in difficoltà e in condizioni di salute precarie".