La stoccata
Ong e migranti, Piantedosi contro Germania: "Stop ai profitti criminali"
La Germania ci provoca. Noi la sfidiamo. L'Unione Europea fa lo scaricabarile, se ne frega delle navi delle Ong che da giorni gravitano attorno alla Sicilia con a bordo un migliaio di migranti e che puntano a sbarcarli sull'isola, come sempre primo obiettivo delle organizzazioni non governative e degli scafisti. Se ne lava le mani, l'Ue, e come al solito abbandona l'Italia al proprio destino, che nei tre anni di Luciana Lamorgese al Viminale è stato di accoglienza indiscriminata, ossia invasione. Humanity 1, Ocean Vikings e Geo Barents hanno invocato tutto ieri «un porto sicuro», hanno cominciato a dire che «le condizioni dei naufraghi stanno peggiorando», che «si sta diffondendo la febbre», sulla Humanity 1 battente bandiera tedesca ci sarebbero passeggeri «in condizioni psicologiche estreme» - consueta strategia per forzare l'attracco -, il titolare del Viminale Matteo Piantedosi non cede, il suo predecessore Matteo Salvini si è chiesto provocatoriamente «dove dovrebbe andare una nave norvegese?
In Norvegia» (la Ocean Viking), e il portavoce della Commissione Ue per le Migrazioni, Annita Hipper, se n'è uscito così: «Stiamo seguendo la situazione a stretto contatto e abbiamo visto che ci sono tre navi con persone a bordo che hanno chiesto aiuto (però: che sforzo! ndr). La Commissione», ha proseguito Hipper, «non è responsabile del coordinamento delle azioni di salvataggio in mare, ma occorre sottolineare che è un obbligo morale e legale, per gli Stati membri, salvare le persone».
Questo mentre a Bruxelles il premier Giorgia Meloni stava discutendo anche di migrazioni con il presidente del parlamento europeo, la maltese Roberta Metsola, la quale ha sottolineato l'importanza dei salvataggi nel Mediterraneo, ma allo stesso tempo - bocciando parzialmente la linea Ue ha ribadito la linea espressa di recente, ossia che l'Italia non debba più farsi carico dell'intero flusso migratorio dal Nord Africa. Meloni ha riferito che «la priorità, per noi, è una priorità di fatto già prevista nelle norme dell'Ue, la difesa dei confini esterni». Metsola «si è dimostrata disponibile».
«NO AI TAXI DEL MARE»
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, dal G7 di Müster (Germania) dove ha incontrato l'omologa Annalena Baerbock, è stato perentorio: «Sull'immigrazione abbiamo chiesto solo il rispetto delle regole. Lo abbiamo fatto in modo ufficiale, con grande garbo ma anche con grande fermezza. Con un Paese amico e interlocutore come la Germania dobbiamo collaborare a fondo. Poi quando c'è qualche messaggio da dare, soprattutto sull'immigrazione, lo facciamo con determinazione, per garantire il rispetto delle regole. Abbiamo chiesto che le navi delle Ong rispettino quelle europee quando salvano qualcuno e poi chiedono di attraccare nei porti più vicini. Vogliamo che tutte le navi», e qui Tajani è stato ancor più fermo, «quando chiedono di attraccare in un porto italiano ci dicano chi c'è a bordo, quanti sono, da dove vengono. Vanno identificati. Serve una relazione completa: è una questione di sicurezza.
Le Ong non possono essere dei taxi». Il ministro per i rapporti col Parlamento, Luca Ciriani, ha tuonato che la Germania non può trasformare l'Italia «nel rifugio di tutti». I responsabili di Humanity 1 hanno twittato di aver chiesto vanamente un porto 17 volte. Le Ong hanno suonato la carica: «È un blocco disumano. Siamo di fronte a un silenzio assordante». «Nelle prossime 48 ore», ha comunicato la Ong Mediterranea Saving Humans, «sono previste onde alte fino a 6 metri».
PARLA PIANTEDOSI
Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha partecipato per la prima volta, in videoconferenza, alla riunione del gruppo "Med5" di cui fanno parte anche Cipro, Grecia, Malta e Spagna: «È stato condiviso un approccio che mira a contrastare il traffico di migranti riducendo sia i naufragi che i profitti criminali». Il ministro punta a «intensificare le relazioni con i Paesi di origine e di transito». Solo dalla Tunisia da gennaio sono arrivati 16 mila richiedenti asilo, quanto il totale (di tutte le nazionalità) di quelli sbarcati con Salvini al Viminale in un anno e tre mesi. La Germania insiste perché l'Italia si faccia carico dei migranti della Humanity. E intanto, ad Amburgo, la Ong tedesca Sea Watch ha varato la quinta imbarcazione. Il messaggio è chiaro.