La mossa
Viminale, "Piantedosi vuole fermare due navi": scatta la guerra dei porti
Due navi Ong attualmente in navigazione nel Mediterraneo potrebbero essere fermate: il neoministro dell'Interno Matteo Piantedosi starebbe pensando di bloccarle, non facendole approdare in Italia. Lo rivela un'indiscrezione raccolta dall'agenzia di stampa AdnKronos. Dunque Piantedosi, in qualità di Autorità nazionale di pubblica sicurezza, avrebbe emanato "una direttiva ai vertici delle Forze di polizia e della Capitaneria di porto". Questi ultimi, a loro volta, dovranno informare le articolazioni operative che il Ministero degli Esteri, con note verbali alle due ambasciate degli Stati di bandiera Norvegia e Germania, ha rilevato che le condotte delle due navi Ocean Viking e della Humanity 1 non sono "in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all'immigrazione illegale".
Secondo quanto si apprende, "le operazioni di soccorso sono state svolte in piena autonomia e in modo sistematico in area Sar senza ricevere indicazioni dalle Autorità statali responsabili di quell’area Sar, ovvero Libia e Malta, che sono state informate solo a operazioni avvenute". Sarebbero queste le motivazioni che hanno portato all’adozione delle note verbali del ministero degli Esteri. Note sulla base delle quali è stata emanata la direttiva di Piantedosi. Inoltre, secondo quanto si apprende, anche Italia sarebbe stata informata solo a operazioni effettuate.
Le condotte delle due imbarcazioni, sulla base dell'articolo 19 della Convenzione internazionale delle Nazioni unite sul diritto del mare, potrebbero essere prese in considerazione e valutate proprio ai fini dell'eventuale adozione da parte del titolare del Viminale del divieto di ingresso nelle acque territoriali. Si tratta, come è ovvio, di un primo avvertimento. Che permette di capire già quali politiche potrebbe attuare il nuovo governo in materia di immigrazione.
Matteo Salvini, che aveva messo in atto una linea molto dura sull'immigrazione da ministro dell'Interno nel 2018 e nel 2019, ha detto che anche questa volta il tema sarà una delle sue priorità. Anche se ora è al dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Ospite di Porta a Porta, ieri ha dichiarato: "Nel primo Consiglio dei ministri ho scambiato qualche parola con il ministro Piantedosi e il ministro Tajani. Il ragionamento è salvare vite, prima di tutto, ma non è possibile che le navi di tutto il mondo arrivino unicamente in Italia. Torneremo a essere un Paese che fa rispettare i suoi confini".