Corsi e ricorsi

Giorgia Meloni, "blocco navale"? Il Pd si indigna, ma ecco chi li ha inventato

Vittorio Feltri

Il cordone di forze progressiste non è soltanto affetto da elevati livelli di litigiosità e disorganizzazione, ma anche da imbarazzante smemoratezza. La faccenda è tutt' altro che irrilevante e deve essere dunque trattata con la necessaria serietà. Sedicenti democratici e media, che come sappiamo pendono a sinistra più per conformismo che per una ideologia oramai defunta, sono impegnati in un attacco frontale ai danni di Giorgia Meloni, rea di essere amata dagli elettori, quindi ha sollevato aspre critiche la proposta avanzata dalla leader di Fratelli d'Italia di arginare l'incontenibile flusso di immigrati clandestini mediante il blocco navale. In pratica, le navi militari nostrane dovrebbero pattugliare i limiti delle acque territoriali, dove si estende la sovranità dello Stato, allo scopo di contrastare la tratta di esseri umani dalle sponde dell'Africa settentrionale al Bel Paese.

 

LO STOP
I radical-chic sottolineano che la misura sarebbe del tutto inattuabile dato che comporterebbe la violazione di svariati trattati nonché del diritto internazionale consuetudinario che comprende altresì i diritti umani, tra cui quello di asilo e protezione umanitaria, e il diritto del mare, il quale impone che ai naufraghi debba essere prestato immediato soccorso. Piccolo inciso: non esiste alcuna norma che stabilisca di trasportare sempre e soltanto in Italia i migranti recuperati in acque internazionali, cosa che avviene puntualmente, tanto che il nostro territorio è ufficialmente ritenuto il camdell'Europa. po -profughi Ma dovrei dire di "millantati profughi", considerato che la quasi totalità delle perso- accolte e mantenute da noi contribuenti non gode affatto del diritto di asilo, come attestano le sentenze della magistratura. 

 

Trattasi di clandestini, termine che non rappresenta un insulto né una parolaccia, sebbene la sinistra abbia messo questo vocabolo giuridico al bando. Il naufrago pescato in acque internazionali dovrebbe essere dirottato nello Stato di cui la nave che lo ha messo a bordo batte bandiera, ovvero lo Stato di immatricolazione del natante, oppure essere fatto sbarcare nello Stato più vicino al to in cui è avvenuto il soccorso, che di solito è o Libia o Tunisia. Nulla di tutto questo accade mai. E si è affermata la prassi che l'Italia abbia una sorta di obbligo che la vincola ad aprire le braccia a centinaia di migliaia di immigrati economici, irregolari, che adoperano le vie illegali per introdursi nella nostra Nazione, unica disposta a farsi stuprare da chiunque. Qualsiasi partito, di destra o sinistra che sia, dovrebbe opporsi strenuamente a questo uso poiché esso dà luogo ad una forma gravedi abuso nei confronti della nostra sovranità, quindi della entità statuale medesima. È un oltraggio all'Italia e al suo popolo. 

Tuttavia, Pd e compagni corroborano queste violazioni. Mi fa specie che adesso i "democratici" insorgano contro il blocco navale da anni ventilato da Meloni, in quanto la smemorata sinistra ha dimenticato, o finge di avere dimenticato, che il solo e unico blocco navale che sia mai stato realizzato da parte dell'Italia è stato compiuto proprio da un rno di sinistra, precisamente dal governo Prodi, con Giorgio Napolitano a capo del ministero dell'Interno, nel 1997. Fu Romano Prodi a ricorrere alle maniere forti per porre un deciso freno agli sbarchi di profughi albanesi sulle nostre coste, tali maniere prevedevano non solamente i respingimenti (che tanto fanno orrore ai buonisti) per impedire l'ingresso in Italia ma anche il pattugliamento, in accordo con il governo di Tirana, delle acque territoriali albanesi (oltre a quelle nostrane) da parte della Marina militare italiana. Tre fasce di navi fungevano da barriera inespugnabile posta a difesa della penisola.

LA TRAGEDIA
Legato a questa politica del blocco navale attuata dal governo presieduto da Romano Prodi è il fatto di cronaca passato alla storia come "la tragedia del Venerdì Santo", in quanto avvenne nel venerdì che precedeva la Pasqua. Una imbarcazione fu rubata nel porto di Saranda, in Albania, evi salirono a bordo 142 migranti, sebbene la barca ne potesse contenere al massimo una decina. Intercettato da una nave militare italiana che intimò di retrocedere, il barchino carico di profughi avanzò senza desistere sfidando l'avvertimento finché non incontrò la seconda nave militare italiana che, mentre tentava di allontanare suddetto barchino, lo speronò determinando l'affondamento dello stesso nonché la morte di oltre 80 immigrati. Insomma, gli specialisti di muri navali sono i medesimi che oggi urlano allo scandalo per blocchi che ancora devono essere costituiti e che sarebbero senza dubbio più legittimi rispetto a quelli edificati sul finire degli anni Novanta dall'esecutivo Prodi.