La violenza
Ravenna, agente soccorre un migrante e lui gli spacca la testa
A dimostrare che questa sembra essere l'estate dei fuori di testa ecco l'ennesima inspiegabile violenza. L'episodio è accaduto su un treno che viaggiava lungo la costa adriatica, verso Ravenna. Un agente della Polfer è stato chiamato per prestare soccorso a un giovane marocchino di 23 anni che manifestava atteggiamenti autolesionisti - ma non ha fatto in tempo ad arrivare che è stato aggredito dal ragazzo, il quale l'ha colpito alla testa e al torace provocandogli ferite con trauma cranico e la frattura di due costole. A nulla è servito l'intervento di un altro poliziotto, il giovane si è scagliato con violenza anche contro di lui. I fatti si sono svolti intorno alla mezzanotte tra venerdì e sabato. L'intervento della polizia ferroviaria è stato richiesto dal capotreno che aveva notato i due ragazzi stranieri visibilmente alterati che non rispondevano agli stimoli.
E così alla prima fermata, sono saliti a bordo i due uomini e una squadra di soccorso. Una volta rianimati, uno di loro ha iniziato a procurarsi ferite con un taglierino e a quel punto è intervenuto il poliziotto per tentare di disarmarlo. Ma il marocchino è scattato come una furia ferendo i due agenti. Per fermarlo è stato necessario l'intervento di due volanti della polizia che hanno portato via e arrestato i due giovani per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Sentiti dal giudice per direttissima, i due sono stati rinviati a giudizio e l'udienza è stata fissata per il 5 agosto. Ma sono già a piede libero. Liberi di poter scaricare la loro aggressione sul prossimo che capita a tiro. Anche Matteo Salvini s' indigna su Twitter: «L'agente soccorre la risorsa sul treno in direzione Ravenna, e come ringraziamento si guadagna un trauma cranico e due costole rotte. E oltre a un evidente problema di sicurezza, ci si mette pure la giustizia: l'aggressore è a piede libero in attesa di processo».
Ma, aggiunge il leghista, «dal 25 settembre si cambia registro». Chiude il suo post Salvini manifestando solidarietà all'agente ferito. «Questi episodi accadono perché certe persone, che non hanno nulla da perdere, sanno che le forze dell'ordine, in Italia, sono l'anello debole della catena. Nei loro Paesi mai alzerebbero un dito contro la polizia. Ma qui si sentono impuniti», è il commentato di un altro leghista, il deputato Gianni Tonelli, segretario nazionale aggiunto del sindacato di polizia Sap. Mentre Gianni Pollastri, segretario Fsp della polizia di Stato parla di «una gestione lacunosa dell'immigrazione e un sistema penale affievolito nella sua funzione di deterrenza che spingono chi non è incline al rispetto delle regole del vivere civile a imporsi con violenze e prepotenze nei confronti di chi deve far rispettare qualsiasi regola. Siano poliziotti, controllori, infermieri o insegnanti».