Parola al direttore

Luciana Lamorgese, Sallusti: "Se il ministro è certo di fallire, lasci"

Alessandro Sallusti

Dice la ministra dell'Interno Lamorgese che l'affollamento- diciamo noi disumano - al centro di prima accoglienza di Lampedusa "è inevitabile". Ovvio, come è inevitabile che ti bagni se esci sotto la pioggia senza ombrello, dove il problema non è la prima - inevitabile appunto - ma la mancanza del secondo. Ecco, a noi piacerebbe un ministro, ma direi un governo, che non ci dica che piove ma ci metta in condizione di ripararci. Invece nel caso in questione di ombrelli non se ne vede neppure l'ombra nonostante il tempo, cioè i flussi in partenza, siano prevedibili al millimetro.

 

Nulla viene più fatto per arginare i flussi e nulla per scoraggiarli, tantomeno ci si è attrezzati per gestirli in sicurezza e reciproca dignità. Migliaia di disperati quindi entrano tranquillamente - pur pagando un drammatico e incivile costo di vite umane - in un Paese, il nostro, già in bilico di suo tra crisi economiche e sanitarie. Quasi quasi non ci facciamo più caso ma attenzione che non è facendo finta di nulla che il problema si risolve da solo per incanto.

Ognuno può pensarla come vuole ma bisogna ammettere che da quando Matteo Salvini nell'estate di tre anni fa, la famigerata estate del Papeete, ha lasciato ad altri il timone delle operazioni la situazione è peggiorata di mese in mese fino a degenerare. Aveva esagerato con la linea dura? Può darsi, ma certamente la successiva linea morbida ha provocato più morti, più degrado, maggiore illegalità. Quantomeno si era dimostrato che "non è inevitabile" trasformare i centri di accoglienza in lager sovraffollati, che "non è inevitabile" scoraggiare le partenze invece che lasciare liberi di agire i taxi del mare chiamati ong che operano in combutta con i trafficanti di uomini.

 

Un governo che per bocca del suo ministro sostiene che uno scandalo legale e umano come quello che è quotidianamente sotto i nostri occhi "è inevitabile" a me fa un po' paura. I ministri sono lì apposta per governare i fenomeni, se non ne sono capaci o se a loro avviso non ci sono le condizioni per farlo potrebbero pubblicamente ammetterlo e farsi da parte come hanno fatto nei giorni scorsi i loro colleghi inglesi. Di inevitabile c'è solo la morte, certamente non è inevitabile che la signora Lamorgese debba fare per forza di cose il ministro dell'Interno.