Picchiare durissimo
Luciana Lamorgese, l'affondo di Francesco Storace: "Poliziotti umiliati e il Covid una balla, perché è imbarazzante"
Il Viminale resta a guardare i partecipanti al rave sul lago di Mezzano, mentre ai bagnanti dà la caccia coi droni. Francesco Storace bastona Luciana Lamorgese, ministro degli Interni che in Parlamento si è difesa (male) dalle accuse di inerzia su quanto accaduto ad agosto nel Viterbese. "Artista sublime nello scaricabarile, santa protettrice delle moltitudini che si radunano senza alcun disturbo, si drogano, si stuprano e fanno scappare pure il morto", la definisce con piccata ironia l'ex governatore del Lazio, oggi vice del direttore Franco Bechis al quotidiano romano.
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La Lamorgese si è difesa sostenendo che anche quando al Viminale c'era Salvini i rave venivano organizzati. "Imbarazzante un ministro dell'Interno così, semplicemente inerte", incalza Storace. "Ha trasformato i poliziotti in guardoni dell'evento criminoso di Valentano" e "dimentica il dettaglio che in Italia, durante la pandemia, è ora e non allora che non si balla in discoteca ma lo si può fare senza alcun controllo nella campagna di Valentano. Roba da vergognarsi".
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E così mentre diecimila persone hanno devastato una proprietà privata totalmente impuniti, durante le feste il Viminale si vantava con "comunicati di giubilo" di aver scatenato "decine di migliaia di uomini delle forze dell'ordine a stroncare pericolosi abbracci tra parenti". A Viterbo "non si poteva intervenire sennò signora mia non si sa che succedeva - prosegue Storace - però i droni in spiaggia a inseguire i bagnanti e a irrompere nelle case a caccia di feste private si può, italiani brava gente che riesce a sopportare la qualunque".
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Non torna nemmeno la difesa secondo cui era stato impossibile prevedere il rave, organizzato via Telegram senza fornire dettagli utili, consentendo di far convergere anche dall'estero l'orda di ballerini scatenati. "In pratica basta una chat su Telegram per scatenare il caos - conclude Storace -. E il Covid? Tutti tranquilli, il temuto effetto focolaio «fortunatamente non si è visto». Dunque, ministro Speranza in questo caso, tutto quello che ci avete raccontato sulla diffusione del coronavirus è una balla".