Lo scenario
Afghanistan, due milioni di profughi lasceranno il Paese. L'esodo di massa che spaventa l'Italia e l'Europa
Il tema immigrazione, in sordina per l'emergenza Covid e per la crisi economica, torna di prepotenza sul tavolo dopo la caduta dell'Afghanistan in mano ai talebani. Centomila profughi sono già in Turchia. Altrettanti e forse più hanno raggiunto il confine con l'Iran e con il Pakistan. E nelle prossime settimane potrebbero diventare un milione, anche due, si ipotizza su Il Giorno. Con gli estremisti islamici tornati al potere si teme insomma una fuga di massa dal Paese. La questione è sotto la lente dell'Europa e dell'Italia. È "l'impegno dell'Italia - scrive in una nota Mario Draghi - proteggere chi ha collaborato con la nostra missione". Come il nostro presidente del Consiglio la pensano Angela Merkel ed Emmanuel Macroni. Ma non ci sono solo i collaboratori.
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Ci sono soprattutto i civili in fuga dalla guerra. "Molti cercheranno di lasciare l'Afghanistan: dobbiamo fare di tutto per aiutare i paesi confinanti a sostenere i rifugiati", avverte la cancelliera tedesca. Parla di uno "sviluppo drammatico non solo per gli afghani, anche per gli occidentali: abbiamo sbagliato tutti". La Merkel teme un revival della crisi del 2015-16, quando oltre un milione di richiedenti asilo mediorientali arrivò alle porte dell'Europa. Per questo chiede agli altri leader europei di impegnarsi per aiutare i paesi limitrofi a sostenere chi fugge per limitare l'esodo nel vecchio Continente.
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In questo scenario Boris Johnson chiede un vertice dei leader G7 sull'Afghanistan. Oggi 17 agosto intanto si riuniscono (online) i ministri degli esteri Ue: sul tavolo la proposta di "corridoi umanitari" per garantire a donne, bambini e fragili di lasciare il Paese. "L'Italia è al lavoro con i partner europei per una soluzione della crisi, che tuteli i diritti umani, e in particolare quelli delle donne", sottolinea Draghi. Ma l'emergenza umanitaria e il rischio di una possibile impennata del terrorismo allarma i partiti italiani.