F1, Briatore contro i diffusori
Flavio Briatore è a Shanghai per il terzo Gran premio stagionale della Formula 1, il giorno dopo che la Fia ha dato via libera ai contestati diffusori che vestono le monoposto di Brawn Gp, Toyota e Williams. E alla Federazione internazionale dell’automobile il team manager della Renault non le manda a dire. Questo è un Mondiale “da non credere” e per rendere meglio l’idea fa un paragone calcistico: è come se la Reggina fosse capolista in Serie A, con l’Inter condannata nella zona retrocessione. Una questione di (mancato) equilibrio e di soldi, perché per Briatore l’impatto finanziario della sentenza della Corte d’appello della Fia “è enorme, questo è sicuro”. Potrebbe costare “10 milioni di euro” a ciascuna delle scuderie che ora dovranno mettersi all’opera per recuperare tempo e terreno sulle avversarie, “occorre rivedere tutto il pacchetto aerodinamico”. “Quando si parla di regolamenti si parla anche di principi - aggiunge Briatore -. Abbiamo sempre pensato, con la Ferrari e gli altri, che l'effetto suolo era vietato. Questa era la direzione che la Fia aveva preso. L'anno scorso la Renault voleva fare un po’ prima la stessa cosa (a livello di diffusori) e siamo stati stoppati dalla federazione. Un problema come questo si deve risolvere prima di un Gran premio”, commenta il team manager italiano riferendosi agli esperimenti della scuderia francese che aveva già pensato ad un doppio diffusore. “Bisogna scegliere tra bianco e nero. Se è grigio bisogna prendere una decisione per tutti. Voglio dei regolamenti che anche io posso capire, e non solo gli ingegneri e gli avvocati. La riunione di martedì scorso della Corte d'appello - prosegue Briatore - ne è una dimostrazione”. Quello del 2009 è quindi un Mondiale sconclusionato, con ribaltamenti di forze imprevedibili – eccetto per i bookmaker che avevano dato Button favorito nella corsa al traguardo finale. Commentando infatti i nuovi rapporti di forza in Formula 1, con la Brawn Gp di Jenson Button in testa al Mondiale, Briatore ha scherzato: “Il Mondiale ora se lo giocano Nakajima, Barrichello e Glock. È come se in Italia, vedessimo la Reggina, il Lecce e il Bari in testa alla Serie A e il Milan e l'Inter in coda. Ci si chiederà cosa sta succedendo. E' impossibile recuperare la distanza che abbiamo da queste squadre. In tre o quattro Gran Premi il Mondiale sarà deciso, e non vedo l'interesse di tv e spettatori nel vedere un Gran Premio quando Button ha 60 punti, Nakajima 50 e un altro 80: meglio ascoltarlo per radio e vedere qualsiasi altra cosa".