Nedved lascia il calcio

Dario Mazzocchi

Pavel Nedved ha deciso che questa sarà la sua ultima stagione con la palla tra i piedi. L’anno prossimo appenderà le scarpe al chiodo e si godrà il calcio da un altro punto di vista, non più come giocatore. Lo ha confermato dopo la partita di ieri sera contro il Chelsea in Champions League, confidandolo al sito ufficiale della Uefa: “Mi sto divertendo molto, ma credo che fisicamente e mentalmente sia arrivato il momenti di lasciar spazio ai giovani. Meritano di giocare”. Una consegna del testimone alla nuova generazione bianconera: “Forse vi sembra che sia ancora giovane – ha proseguito il centrocampista ceco -, ma io ho quasi 37 anni e credo che il momento sia veramente giusto per staccare”. Si guarda avanti, però prima di tutto c’è un campionato da finire e un ritorno di ottavi contro i londinesi dopo la sconfitta per 1-0 di ieri sera allo Stamford Bridge: “Certo, mi piacerebbe chiudere con una vittoria in Champions League. Credo che saranno tre mesi di fuoco. Non abbiamo perso ancora niente. Il risultato non è bellissima, ma al ritorno può succedere tutto”. Se i Blues sono in leggero vantaggio come percentuale, non vuol dire che “sarà una partita impossibile”. Una carriera da Pallone d'ro Fino ad oggi con la maglia della Juventus, Pavel Nedved, nato a Cheb il 30 agosto 1972, ha disputato 238 partite, andando a segno 48. E’ arrivato a Torino nel 2001 dalla Lazio (138 match e 33 gol). L’esordio nel mondo professionista risale al 1992 con lo Spartag Praga. Si è tolto un sacco di soddisfazioni: un campionato cecoslovacco e due cechi (conquistati dopo la divisione della Cecoslovacchia); una Coppa della Repubblica Ceca. Poi lo sbarco in Italia dove ha conquistato tre scudetti (uno con la Lazio, due con la Juve e c’è sempre quello della stagione 2004/2005 revocato), due Coppa Italia, 4 Supercoppa italiana, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa europea (entrambe con la maglia della formazione romana). E c’è anche, nel palmares, il campionato di Serie B vinto con la Juventus nel 2007. Tra tutti però spicca il Pallone d’oro 2003. Non una roba da serie cadetta.