Tracollo Toyota

Dario Mazzocchi

Una sensazione che ha trovato riscontro nella realtà: la casa giapponese Toyota è in profondo rosso. Il primo costruttore del pianeta in fatto di motori, e che fino a poco tempo fa era indicato come modella da prendere in considerazione, è uscito allo scoperto ammettendo una perdita record di 2,9 miliardi, quando a dicembre il gruppo si attendeva di chiudere con un utile di 50 miliardi e una perdita operativa di 150: ed invece, oltre al buco di 350 miliardi di yen, la perdita operativa è prevista attorno ai 450. Sempre di miliardi, ovviamente. La prima in 70 anni di storia. “Il risultato negativo – spiega il presidente del gruppo Mitsuo Kinoshita – è dovuto in particolare a un volume delle vendite in calo, a causa delle difficili condizioni di mercato, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa”. Allo scenario più volte tratteggiato da altre case automobilistiche, si aggiunge il rapido deprezzamento dello yen sia di fronte al dollaro che di fronte all’euro. I numeri dettagliati parlando di un calo di vendite del 14% in Giappone, del 31,1% in America, del 23,7% in Europa e del 7,9% in Asia. A conti fatti, per l’intero 2008/2009 Toyota prevede che le vendite saranno pari a 7,32 milioni di unità, vale a dire 220mila in meno rispetto all’anno prima.