Robinho in manette
In manette per stupro. E’ la sorte toccata all’attaccante brasiliano del Manchester City Robinho, arrestato dalla polizia britannica nell’ambito di una inchiesta su una presunta violenza sessuale commessa in un night club nell’Inghilterra settentrionale. Lui ha negato tutto ed è stato rilasciato sotto cauzione. La società ha fatto sapere che il giocatore “ha incontrato la polizia, come era stato convenuto, nel quadro di una inchiesta criminale”. L’ammissione è arrivata dallo stesso portavoce del Manchester City, Chris Nathaniel. Lui, Robinho, “respinge vigorosamente qualsiasi accusa di cattiva condotta o di crimine e sarà felice di collaborare con la polizia se necessario”. La polizia del West Yorkshire ha riferito all’Associated Press, senza indicare il nome del giocatore, che un uomo è stato interrogato per “una grave aggressione sessuale” avvenuta a Leeds il 14 gennaio e poi è stato rilasciato sotto cauzione. All'indomani della presunta aggressione, Robinho aveva lasciato senza autorizzazione il campo di allenamento della sua squadra a Tenerife per recarsi in Brasile, invocando una “questione familiare”. Una fuga improvvisa che, inizialmente, si pensava fosse dovuta alla decisione di Kakà di non accettare la proposta di trasferimento al City e di restare al Milan. Un ritorno in patria non autorizzato che gli è costato 200.000 euro di multa da parte della società.