Chrysler chiude per un mese

Dario Mazzocchi

Dalle parti di Detroit le facce si fanno sempre più tese e nervose. E’ di oggi l’annuncio della Chrysler di chiudere per un mese i 30 stabilimenti su tutto il territorio statunitense. Da domani fino al 19 gennaio i suoi dipendenti non potranno recarsi al lavoro per il fermo tecnico decretato dalla dirigenza. Una misura già adottata da altre case automobilistiche, tra le quali anche la Fiat, per fronteggiare la stretta del credito che non consente ai consumatori di reperire fondi necessari per procedere all’acquisto di vetture. Al punto che nel novembre nero dell’auto la società ha registrato un preoccupante -47% nelle vendite. Come se non bastasse, i rivenditori Chrysler si sono visti recapitare una preoccupante lettere nella quale si indicava che la divisione finanziaria della società potrebbe sospendere temporaneamente i prestiti concessi ai distributori stessi per far fronte allo stoccaggio delle auto. Misure estreme mentre Chrysler e General Motors hanno ripreso i contatti per una fusione. Lo ha rivelato il Wall Street Journal secondo il quale l'iniziativa è partita da Cerberus, il fondo che controlla Chrysler. La mossa sarebbe dettata dalla volontà di mostrare le sue buone intenzioni in vista di una ristrutturazione del settore, che il governo Usa considera indispensabile per varare il pacchetto di aiuti per l'auto.