Sorpassi ed emozioni. Vale è tornato
Sarebbe stato eccezionalmente bello, extra-ordinariamente bello, vedere Valentino Rossi con quel suo ghigno beffardo da romagnolo salire sul podio del Sachsenring con la stampella, in mezzo a quei due giovanotti (Pedrosa e Lorenzo) che stanno monopolizzando il Motomondiale. Invece la festa è stata in parte rovinata dal ducatista Casey Stoner, che all’ultima curva prima della bandiera a scacchi ha superato Rossi aggiudicandosi così un incredibile testa a testa durato nove giri e relegando il pesarese al quarto posto. Araba fenice – Tuttavia questo piazzamento vale quasi quanto mezzo titolo Mondiale per il Dottore di Tavullia, protagonista di una performance storica che fa dimenticare l’amarezza del sorpasso subito. Chi si sarebbe infatti aspettato che Rossi si sarebbe gettato nella mischia con tanta autorevolezza a distanza di soli 43 giorni dalla frattura scomposta ed esposta di tibia e perone della gamba destra? Chi avrebbe scommesso un solo euro che il nove volte iridato si sarebbe messo a “scazzottare” prima con Dovizioso e poi con Stoner, arrivando a lottare per il podio in una gara di 80 km durata quasi mezzora? Personalmente noi no; e forse nemmeno lo stesso Rossi, il quale aveva detto alla vigilia della gara di poter puntare al massimo a un quarto posto: alla fine il pronostico l’ha centrato, ma la battaglia con Stoner non era certo nei suoi piani. La gara – Come succede solo ai grandissimi, alla fine la prestazione di Rossi ha completamente oscurato la prova di Jorge Lorenzo (2° e sempre più vicino al titolo) e di Pedrosa, volato autorevolmente sul gradino più alto del podio del GP di Germania dopo aver superato il connazionale al 10° giro. Come detto, però, tutte le telecamere erano puntate ai margini della zona podio, dove il Dottore stava dando vita al suo show: dopo qualche tornata per prendere feeling con il gruppo, Valentino superava Dovizioso, riportandosi nella scia di Stoner. Ed è qui che iniziava la lotta d’altri tempi, con otto sorpassi nel giro di nove tornate, quasi tutti a suon di staccatone al termine del rettilineo in discesa. Una lotta epica, con i fan di Rossi divisi dall’eccitazione di rivedere il funambolo in pista e il terrore di vederlo ruzzolare in terra mettendo a repentaglio la gamba fratturata. Alla fine tutto è andato bene per quanto riguarda la salute del Dottor Rossi, mentre sulla pista Stoner ha trovato un incrocio di traiettorie nelle ultime due curve che gli ha permesso di artigliare il terzo posto. Ma questo, in fondo, è un piccolo neo di una giornata trionfale che ai corridori italiani ha regalato anche il quinto posto di Dovizioso e il sesto posto di Simoncelli. Infine doveroso in bocca al lupo a Rendy De Puniet, vittima di uno spaventoso incidente che ha chiuso il suo terribile week end tedesco (era già caduto sabato sull’olio di Lorenzo): il pilota francese, durante il 10° giro, è stato sbalzato dalla sua Honda, venendo travolto dalla Ducati di Mika Kallio, la quale gli ha provocato la frattura di tibia e perone della gamba sinistra. L’incidente ha anche provocato l’interruzione della gara. Altre classi – Di Rossi, invece, non ce ne sono né in Moto 2 né nella 125, dove continua il monologo dei piloti spagnoli. Il solito Marquez vince nella 125 e, complice la giornataccia di Pol Espargaro, allunga prepotentemente nella classifica mondiale. Nella ex quarto di litro, invece, grande rimonta di Toni Elias, il leader del mondiale che ha compiuto un’ impresa passando dall’11° posizione alla vittoria; l’ultimo sorpasso, quello decisivo, lo spagnolo lo ha rifilato ad Andrea Iannone al 23° giro.