A Mende vince Rodriguez. Ma è Contador a dare spettacolo
L’aria dei Pirenei – sempre più vicini – fa bene ad Alberto Contador. In una frazione che doveva essere adatta agli attaccanti da lontano, il fuoriclasse dell’Astana ha sferrato un perentorio scatto sulla Croix Neuve che, oltre al secondo posto di giornata dietro al connazionale Joaquin Rodriguez, gli permette di rosicchiare 10” al leader Andy Schleck, per la prima volta in difficoltà di fronte alla sparata del rivale: ora i due sono separati in classifica generale da soli 31”. Tappa thriller – È vero che su quella salita, la Croix Neuve, nel 1995 Laurent Jalabert fece venire i brividi a Miguel Indurain, il quale rischiò di farsi soffiare la maglia gialla; ed è altrettanto vero che sul traguardo di Mende Alberto Contador aveva già trionfato due volte alla Parigi-Nizza. Tuttavia era difficile aspettarsi che su quel GPM di 2° categoria si potesse scatenare l’inferno a cui si è assistito. Lo scatto dello spagnolo negli ultimi 3 km di gara, però, è stato abilmente pianificato dal ds dell’Astana Beppe Martinelli. La corsa, infatti, è diventata una trappola per la Saxo Bank di Schleck quando un drappello di 18 unità ha lasciato la compagnia del gruppo intorno al 30° km: tra gli attaccanti, tra cui l’unico italiano Santambrogio e Thor Hushovd (rivale di Petacchi per la maglia verde), spiccano i nomi di Vinokourov (Astana), Kloeden (Radioshack) ed Hesjedal (Garmin), corridori pericolosi a cui non lasciare troppo spazio. Così, quando i battistrada vantano un margine di 3’ a 46 km dal traguardo, per la Saxo Bank iniziano a suonare i campanelli d’allarme. Il ritmo del gruppo si fa quindi elevatissimo, con gli uomini della Saxo, della Cervelo e dalla Liquigas che menano pancia a terra. A 10 km dal traguardo 14 dei 18 fuggitivi vengono ripresi: restano in avanscoperta sull’ultima salita solo i pericolosi Vinokourov, Kloeden, Hesjedal e Kiriyenka. Sulle prime rampe della salita di 5 km il primo a mollare è Hesjedal, così come Kiriyenka e lo stesso Kloeden devono arrendersi qualche chilometro dopo. Vino, invece, conserva una trentina di secondi e sembra poter tornare a vincere al Tour. Ma a questo punto dal drappello dei migliori evadono prima Joaquin Rodriguez e qualche centinaia di metri più tardi Alberto Contador, il cui scatto fa abbassare la testa anche a Schleck. I due attaccanti filano via veloci, riprendono anche Vinokourov. Alle loro spalle si formano tre drappelli: nel primo Schleck con Menchov, Van den Broeck, Samuel Sanchez e Kloeden. Poi Kreuziger, Gesink e Leipheimer; più indietro, invece, Basso con Cunego, Sastre, Evans, Luis Leon Sanchez, Wiggins. Sul traguardo Rodriguez fa sua la volata e festeggia la prima gioia del suo team in questo Tour. Per Contador, invece, la soddisfazione di essersi messo in tasca un minimo tesoretto di 10”. Terzo arriva Vinokourov a 4”. Poi il drappello di Schleck, quello di Kreuziger a 15” e quello di Basso a 31”. Bilancio italiano – Brutta giornata quella di Mende per i colori azzurri. Con questo risultato, infatti, Basso perde una posizione nella classifica generale e scivola all’11° posto. Ha di che lamentarsi anche Petacchi, costretto a ridare la maglia verde a Thor Hushovd, abile a conquistare punti nei traguardi volanti. Ordine d’arrivo 1. Joaquin Rodriguez (Katusha); 2. Alberto Contador (Astana) st; 3. Alexandre Vinokourov (Astana) a 4” 4. Jurgen Van den Broeck (Omega Pharma) a 10” 5. Andy Schleck (Saxo Bank) st; 6. Samuel Sanchez (Euskaltel) st; 7. Andreas Kloeden (Radioshack) st; 8. Denis Menchov (Rabobank) st; 9. Robert Gesink (Rabobank) a 15”; 10. Roman Kreuziger (Liquigas) st. Classifica generale 1. Andy Schleck (Saxo Bank); 2. Alberto Contador (Astana) a 31”; 3. Samuel Sanchez (Euskaltel) a 2’ e 45”; 4. Denis Menchov (Rabobank) a 2’ e 58”; 5. Jurgen Van den Broeck (Omega Pharma) a 3’ e 31”; 6. Levi Leipheimer (Radioshack) a 4’ e 6”; 7. Robert Gesink (Rabobank) a 4’ e 27”; 8. Joaquin Rodriguez (Katusha) a 4’ e 58”; 9. Luis Leon Sanchez (Caisse d'Epargne) a 5’ e 2”; 10. Roman Kreuziger (Liquigas) a 5’ e 18”; 11. Ivan Basso (Liquigas) a 5’ e 30”.