La rivelazione

Matteo Berrettini rivela come venivano truffati i test anti-doping: "Trabiccoli con peni finti. Infatti oggi..."

"C'è un dettaglio da non sottovalutare: loro ti devono guardare mentre la fai": Matteo Berrettini lo ha detto ai microfoni del podcast "Tintoria" parlando dei test anti-doping delle urine. Poi, quando gli hanno chiesto se ce la faccia a farla così, lui ha risposto: "Non posso stare tre ore e quindi ad un certo punto chiudo gli occhi e vado. Questo perché in passato le persone dopate avevano dei trabiccoli con dei peni finti, delle protesi e versavano la pipì di un altro, pulita. L'avevano nei pantaloni e per questo loro ora si assicurano bene. I pantaloni giù fino alle caviglie, immaginatevi questo in Cina, appena arrivato dopo tante ore di jet lag".

Proprio a proposito di quanto successo in Cina, il tennista italiano ha raccontato la sua disavventura: "Arrivo a Pechino con 8 ore di fuso orario: le 7 di mattina di Pechino sono tipo l'una di notte dell'Europa. Vengono questi due cinesi che cominciano a parlarmi a 6000, e io non capisco nulla, ero completamente frastornato. Faccio quello che faccio e metto questo bicchierino sul gabinetto dove c'è il tasto per schiacciare. Cosa succede? Un po' per il buio un po' per il mio rinco***onimento non vedo che questo gabinetto è un po' diciamo curvo: ne faccio tanta e, cosa disgustosa, questo bicchiere mi cade completamente per terra. Questo cinese impazzisce e comincia a urlare in cinese non so cosa. Fortunatamente io ne avevo talmente tanta che l'ho rifatta. Cioè è stata una botta di fortuna, perché alcune volte arrivi proprio al limite perché magari sei disidratato".

 

 

 

In ogni caso, ha spiegato Berrettini, è meglio non saltare alcun test: "Se non ti fai trovare c'è un warning e a tre warning sei squalificato per un anno e mezzo. Una volta mi capitò che mi chiamarono ed erano a Monte-Carlo, mentre io ero a Berlino e ho avuto un warning, che dura poi un anno. Dopo un anno solare si azzerano. Ho già fatto 4 test, durante l'anno ne farò una trentina. Ogni volta è un 'ave maria'".