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Adriano Panatta spiana Gerard Piquè: "Hai rovinato la Coppa Davis, pensa al calcio!"
Il tennis è uno degli sport del momento. Ma uno sportivo come Gerard Piquè, di recente, ha fatto una contestazione sul regolamento della categoria L’ex calciatore di Barcellona e Manchester United, in passato, ha provato a rivoluzionare la Coppa Davis.
Il progetto è partito, ma dopo qualche anno gli è stato tolto di mano, con conseguente battaglia legale con l’ITF. In un podcast con Bajo los Palos, assieme alla leggenda Iker Casillas, ha criticato la battuta: “Perché si serve due volte nel tennis? Sono trenta secondi in più ogni volta. La gente non vuole vedere questo, vuole vedere il punto“.
Considerazioni che non sono piaciute alla leggenda del tennis italiano, Adriano Panatta. Il campione del mondo al Roland Garros 1976 non le ha mandate a dire negli studi della Domenica Sportiva, fornendo una risposta superba a Piquè. “Lui ha rovinato la Coppa Davis perché si è inventato una nuova formula, e la Federazione internazionale gli è andata dietro — le sue parole —. È come se oggi un tennista decidesse di comprare il campionato del mondo di calcio e facesse battere i rigori alla fine di un tempo solo. Ecco, lui con la Davis ha fatto lo stesso, da 5 partite a 3, da 3 su 5 a 2 su 3″. Infine Panatta ha concluso: “Piquè perché non pensa al calcio? Quando c’è una storia importante bisogna stare attenti a cambiare”. Tutto giusto.
Ma cosa c’entra Piquè con il mondo del tennis? Tutto è partito nel 2023, quando l’ITF (Federazione internazionale di tennis) aveva messo fine alla collaborazione con il Gruppo Kosmos, società d’investimento dello stesso Piquè, che si era occupato del rilancio della Coppa Davis. Il format promosso, in cui aveva trasformato il torneo in una sorta di Mondiale con sede unica e partite concentrate in una sola settimana, non ha mai convinto né i tifosi né gli appassionati.
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Da quest’anno non ci saranno più i gironi di qualificazione, si tornerà alle origini, anche se le partite rimarranno al meglio dei tre set e resterà la Final 8 a novembre. Piquè evidentemente ci è rimasto male: “Abbiamo provato a cambiare certe cose, ma non c’è stato davvero modo di farlo — le sue parole — L’ITF non vuole cambiare niente. Dopo questa esperienza mi sono detto, allora creo la mia competizione con le regole che funzionino. Ma nelle federazioni ci sono persone che hanno paura del cambiamento”.