Rossoneri
Milan, indiscrezioni clamorose: può tornare Paolo Maldini. Ecco con chi
Paolo Maldini rappresenta tutto ciò che il Milan di Gerry Cardinale non sarà mai. Non se ne può fare una colpa agli americani, semplicemente il loro modo di fare è differente e non è in linea con la storia e la cultura del club rossonero. Maldini era quello che diceva «dobbiamo salire di livello se vogliamo continuare a vincere come compete al Milan», Cardinale invece è del pensiero che «i tifosi vogliono vincere sempre, ma se vinci ogni anno diventa meno interessante». La gestione economica del Milan da parte di RedBird è virtuosa, al punto che potrebbe assorbire anche l’eventuale mancata qualificazione alla prossima Champions League.
Il problema è spiegare perché una squadra «più forte dello scorso anno», Ibra dixit, ha fallito su tutta la linea, facendosi buttare fuori dall’Europa che conta da Dinamo Zagabria e Feyenoord e finendo lontanissima dalle prime quattro posizioni. La qualificazione alla prossima Champions è una missione quasi impossibile per il Milan, che a Bologna avrà anche subito un torto arbitrale ma è stato comunque surclassato dagli avversari. Domani contro la Lazio i rossoneri potrebbero ricevere il colpo di grazia, ma già adesso otto punti dalla Juventus (e con Lazio, Bologna e Fiorentina nel mezzo, più la Roma in forte recupero) appaiono una distanza incolmabile.
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CAPITOMBOLO
Il Milan non è certo nemmeno di arrivare fino al termine del campionato con Conceiçao, che dopo il capitombolo in terra emiliana ha lanciato un messaggio pieno di rabbia e frustrazione: se volete, tolgo il disturbo. È chiaro che il tecnico portoghese non è la causa di tutti i mali, così come non lo era Fonseca: semplicemente non è all’altezza di una sfida proibitiva, quella di fare risultato con una squadra dagli evidenti limiti strutturali e piena di “leaderini” scoppiati, da Theo a Maignan, passando per Tomori e in parte Leao.
Il pensiero del tifoso medio del Milan in questi giorni è condivisibile: dovrebbe tornare Paolo Maldini, che avrà pure commesso degli errori ma intanto aveva restituito dignità e competitività al Milan. Meglio ancora se insieme alla bandiera rossonera arrivassero degli arabi pieni di soldi. Se ne era parlato con insistenza lo scorso settembre, ma né allora né adesso la cessione del Milan sembra all’orizzonte, in particolare a una cordata di investitori sauditi. La cacciata di Maldini da parte di Cardinale era stata grottesca, una decisione senza senso nella sostanza e soprattutto nella forma, al punto da essere criticata pubblicamente da alcuni calciatori, con Leao che aveva fatto trapelare tutta la sua perplessità. È sotto gli occhi di tutti che senza Maldini i migliori “asset” di questo Milan si sono sgonfiati: Leao, Theo e Maignan valgono la metà di due anni fa.
CRUCIALE
La prossima stagione sarà cruciale per il club (ieri contestato dai tifosi a Casa Milan con uno striscione “andatevene tutti: indegni”), con Cardinale che deve decidere se continuare con questo assetto o tornare sui suoi passi. Non basterà cambiare allenatore (anche se scegliere il Conte della situazione stavolta potrebbe aiutare molto...) senza intervenire sul gruppo di lavoro formato da Furlani, Moncada e Ibrahimovic. Non guasterebbe avere un direttore sportivo degno di tale titolo e inquadrare meglio il ruolo di Ibrahimovic, che non compare nemmeno nell’organico del club ma interviene su tutto.