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Marcell Jacobs su Jannik Sinner: "Ora lo sa anche lui". Doping, bomba del velocista

Lo spionaggio di Giacomo Tortu, fratello e manager di Filippo, non se lo sarebbe mai aspettato. Purtroppo però Marcell Jacobs deve fare i conti con questa possibilità, e a La Repubblica ha sfogato le sue emozioni: “Non la vivo come un tradimento, ma questo non me lo sarei mai aspettato — ha raccontato — Tra di noi c’è sempre stata una rivalità che pensavo si fermasse in pista, ero il primo a considerare Filippo Tortu un punto di riferimento. Magari non sono simpatico a tante persone, ma pagare qualcuno per entrare nel mio telefono e i miei dati è grave, inammissibile. La giustizia farà il suo corso”.

E ancora: “Conosco Giacomo Tortu da tempo, siamo stati in Nazionale insieme, abbiamo fatto raduni a Genova, siamo partiti per i Giochi del Mediterraneo in Francia — ha detto — Ma ho notato che quando ho cominciato a vincere, lui è cambiato. Filippo ha un ottimo legame con suo fratello, ma se non c’entra niente in questa situazione perché dovrei prendermela con lui?”. Suo fratello Filippo “è un po’ provato — ha detto — perché sui media non esce tanto il nome di suo fratello, quanto il suo, in un caso che non c’entra niente con lo sport”.

 

 

I fatti risalgono a tre anni fa “e io non ho niente da nascondere — le parole di Jacobs alla Repubblica — Ve le farei vedere le mie analisi così capite se sono positive o no, ma mi dà fastidio che siano entrati nelle mie vicende personali, è stata violata la privacy”. Poi quell’analogia con Sinner, entrambi per essere stati accostati al doping: “Che io abbia vinto i 100 m alle Olimpiadi ha dato un po’ fastidio, anche se non ero un perfetto sconosciuto — ha aggiunto l’atleta — Quanto a Jannik, gli ruberei la costanza nell’essere sempre al top partita dopo partita. Ma anche per lui ogni momento è buono per criticarlo. Ci sarà sempre chi storcerà il naso, quindi bisogna rimanere concentrati su se stessi”.

L’obiettivo è quello di continuare fino ai Giochi di Los Angeles 2028, quando Marcell avrà 34 anni: “Mi ispiro a Federica Brignone — ha aggiunto — A livello di recupero fisico non sono più il ragazzo che aveva vent’anni, ma atleticamente sento di poter migliorare sotto tanti aspetti. Intanto, sto iniziando la mia nuova vita da imprenditore; alla Jacobs Sports Academy tengo tantissimo, ai ragazzi che vogliono raggiungere il proprio sogno vorrei dar tutto quello che serve, anche dal punto di vista mentale”.

Dopo le gare, la vita sarà quella dell’imprenditore: “Sto diventando imprenditore. Fino all’anno scorso per me la vita era solo atletica, atletica, atletica, continuerò fino a quando potrò correre sotto i 10” ma intanto sto pensando al futuro mio e della famiglia — ha concluso Jacobs a La Repubblica — Alla Jacobs Sports Academy tengo tantissimo, ai ragazzi che vogliono raggiungere il proprio sogno vorrei dar tutto quel che serve, anche dal punto di vista mentale e del recupero. Partiremo con la squadra atletica, ma vorremmo allargarci un passo alla volta. Poi c’è un altro progetto. Vivo benissimo a Jacksonville (negli Usa, ndr), ma sto cercando di aprire qualcosa che manca laggiù: un ristorante con buon cibo italiano”.