Scontro
Jannik Sinner, l'attacco del Nyt: "Accordo puzzolente, ha cambiato la storia del tennis"
Il caso Clostebol con al centro Jannik Sinner, nel quale il 23enne altoatesino ha deciso per un patteggiamento di tre mesi con la Wada, ha cambiato per sempre le regole del tennis. Così scrivono i giornalisti del New York Times: “Lui e il suo team legale hanno contribuito a un enorme cambiamento per tutti gli atleti che affermano, e possono provare sulla base della probabilità, di aver involontariamente permesso a una sostanza proibita di entrare nei loro corpi”, si legge sul quotidiano newyorkese, come già in passato era stato scritto su El Paìs.
Con le riforme proposte, il linguaggio cambierebbe da “prodotto contaminato” a “fonte di contaminazione”. La presenza “imprevedibile” di una sostanza vietata nel corpo di un atleta, sia tramite cibo o esposizione tramite una terza parte, sarebbe motivo solo di richiamo o di una sospensione più breve e proporzionale se provata con successo.
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In futuro così “potrebbero esserci altri casi come quello di Sinner prima che passi troppo tempo — si legge ancora — La Wada sta elaborando delle modifiche al suo codice che consentirebbero pene minori in casi simili di doping involontario. Inoltre, dopo aver utilizzato i suoi poteri speciali per raggiungere un accordo al di fuori delle pene previste in un caso di così alto profilo, è probabile che altri atleti che affermano di essersi dopati involontariamente chiedano lo stesso trattamento ricevuto da Sinner”.
Sempre secondo il quotidiano, una volta che la Wada ha detto di aver trovato accordi nello stile di quello di Sinner in almeno una settantina di casi precedenti, gli avvocati difensori dei vari assistiti penalizzati “hanno sentito musica per le loro orecchie” e anche i funzionari antidoping a livello regionale e nazionale sarebbero “rimasti sbalorditi”. E secondo le parole di Travis Tygart, amministratore delegato dell’Agenzia antidoping statunitense (l’Usada), che è acerrima nemica della Wada, l’agenzia mondiale antidoping “ha fatto un accordo puzzolente, utilizzando una clausola segreta poco nota”.
Con le riforme proposte, il linguaggio cambierebbe da “prodotto contaminato” a “fonte di contaminazione”. La presenza “imprevedibile” di una sostanza vietata nel corpo di un atleta, sia tramite cibo o esposizione tramite una terza parte, sarebbe motivo solo di richiamo o di una sospensione più breve e proporzionale se provata con successo.
Cambiamenti che, se arrivassero, “non attenueranno le disparità nei risultati legate alla rapidità con cui vengono mobilitati gli avvocati o alla qualità di un team di difesa legale, che ha aiutato Sinner e Swiatek a presentare ricorso rapidamente contro le loro sospensioni provvisorie — ha concluso — Anche gli atleti dovranno aspettare: i cambiamenti proposti, su cui le autorità antidoping nazionali e sportive voteranno questo autunno, non entreranno in vigore prima del 2027”.