il match
Serie A, il Milan cade contro il Torino: allo stadio Olimpico finisce in un 2 a 1
Tempi sempre più duri per un povero Diavolo e venti di crisi che si alzano mai così minacciosi. Reduce dall'eliminazione in Champions, il Milan chiude una settimana nera cedendo al Torino per 2-1, un ko pesante non solo per il morale ma soprattutto per la classifica perchè vede allontanarsi l'obiettivo quarto posto, unica ancora di salvezza di una stagione travagliata e che sembra nata sotto una cattiva stella. Un Milan capace di farsi male da solo, con un autogol dopo appena 5' provocato dall'ennesima errore di Maignan, sbaglia un rigore a metà del primo tempo, trova forza e coraggio per superare con Rejneders il muro eretto da Milinkovi-Savic (protagonista di una serata da incorniciare davanti al suo pubblico) ma proprio nel momento di massima spìnta il Toro, lo incorna di nuovo, dopo appena due minuti. Di Gineitis la rete al 76' che regala tre punti d'oro alla causa granata.
Per il tecnico Conceicao un ko che arriva nel momento più delicato della sua gestione e che rischia di avere ripercussioni, aumentando il clima pesante all'interno di un gruppo che non riesce a ribaltare i momenti negativi. Diavolo che resta in stato di crisi e interrompe quello che era comunque un buon cammino in campionato dall'arrivo di Conceiçao. Il suo Milan resta a 41 punti, a -6 dal quarto posto.
Il tecnico portoghese schiera dal primo minuto Theo Hernandez, espulso nella sfida di Champions per simulazione contro il Feyenoord, e i Fab Four (Pulisic, Joao Felix, Leao e Gimenez) con Musah al posto di Fofana a fare coppia in mezzo insieme a Reijnders e Jimenez sulla destra al posto di Walker. L'avvio del Diavolo è infernale e al 5' è già costreto ad inseguire per l'ennesima papera del suo portiere. Su lancio dalle retrovie di Pedersen per Sanabria, Thiaw copre la palla, Maignan esce con i piedi ma sbaglia langolo e gli rinvia addosso con il pallone rotola lento e beffardo finisce nella porta sguarnita. Un colpo basso al morale dei rossoneri che abbozzano una reazione, dettata però più da una condizione nervosa che da azioni ragionate. Tanti i palloni persi sulla trequarti mentre il Toro si chiude bene e riparte con pericolosità contenendo l'ondata di ritorno, non troppo efficace, dei rossoneri. Al 21' serve il miglior Milinkovic-Savic per disinnescare un destro in scivolata di Gimenez dopo un'azione corale ben costruita dai rossoneri. E il portiere granata si rende ancora più protagonista dieci minuti dopo parando il rigore calciato da Pusilic per un colpo di braccio di Pedersen in area. Il serbo azzecca l'angolo giusto e smonta le illusioni rossoneri che pochi minuti dopo rischiano di subire il secondo gol con Vlasic. Stavolta Maigna si riscatta con un intervento spettacolare quanto complicato schaffegghiando il pallone in angolo.
Nella ripresa Conceicao, deluso dalla prestazione di Leao, troppo assente sul lato sinistro, inserisce e lascia fuori il portoghese inserendo Fofana. Il Diavolo si butta in avanti, al 57' proprio il nuo entrato calcia un destro senza troppa forza ma è un Milan meno intenso rispetto alle fase più vive della prima frazione. Ci prova due volte Joao Felix (che colpisce il palo esterno) e poi Reijnders che trova ancora prnto Milinkovic savic con una deviazione di piede. Ma il serbo nulla può sull'olandese al 74'. Su Cross di Sottil schierato poco èprma da Conceicao al posto proprio di Joao Felix. Il Milan va all'arrembaggio ma proprio nel momento di massima spinta il Toro lo colpisce e fa centro per la seconda volta con Gineitis. LGli ultimi assalti appaiono disperati, ma Milinkovic-Savic è in serata di grazia e dalel sue partri non si passa più. Il Milan capitola e il Toro rialza la testa.