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Jannik Sinner, Ambesi svela il complotto: "Doping? Cosa ci vogliono far credere"

Il caso Clostebol con al centro Jannik Sinner fa sempre parlare, indiscutibilmente. Anche Massimiliano Ambesi, commentatore di Eurosport, che ne ha parlato nell’ultima puntata di TennisMania: “La Wada dice ‘Non parleremo più del caso Sinner fino al giorno dell’arbitrato o dopo l’arbitrato, quando arriverà una sentenza’, va bene, è lecito, se ne prende atto — ha detto Ambesi — Io non so come sia avvenuta questa intervista, non so perché questo presidente abbia parlato ma è uno sconfessare una linea che probabilmente era stata decisa all’interno dell’organismo, no? Se il presidente di Wada affronta quel tema non essendo un legale, un medico sportivo e un laureato in farmacia, farmacologia, dovrebbe dietro uno spin doctor che gli crei un testo affinché possa veicolare un messaggio corretto in tutta e per tutto”. 

E ancora: “Se dietro non c’è uno spin doctor e questo parla di testa sua, per quanto mi riguarda è da rimuovere all’istante dall’incarico — ha aggiunto Ambesi — Però siccome la materia è tanto complessa, può darsi che il testo ci fosse e la persona in questione non l’abbia capito fino in fondo, perché dice anche delle cose giuste. Ma spesso si possono fare anche affermazioni corrette nel contesto sbagliato ed è quello che è avvenuto con questo ex quattrocentista polacco“.

 

 

Sulla differenza con il caso di Iga Swiatek, assolta dal Tas poche settimane fa, Ambesi ha sostenuto che la vicenda “è perfettamente normata, quindi la contaminazione di un prodotto che tu hai assunto che sia una una contaminazione da sostanza specificata o non specificata, è normata e prevede la reprimenda fino a 2 anni — il suo pensiero — Si saranno seduti a tavolino, sono messi d’accordo e si è presa un mese. Io onestamente non l’avrei fatto. Poi è chiaro che subentrano delle altre esigenze. Sinner non poteva perché nel suo caso la normativa in quanto contaminazione, ma non da prodotto medico o integratore, prevede una pena da un anno a due anni. Quindi lì non si poteva fare niente”.

E tornando a parlare del caso Sinner, un altro motivo secondo Ambesi per cui ci sarebbe negligenza “è legato al fatto che Sinner non si è affidato a me o Dario Puppo come esperti di fisioterapia, farmaci, non ha indicato il nome Ambesi come quello che doveva controllare le sostanze, si è affidato a persone che hanno un costo salato e che vengono ritenute al di sopra della massima professionalità, quindi l’apice della piramide — ha concluso —. A maggior ragione dov’è la negligenza? Sarebbe negligente se si affida a Puppo e Ambesi. Si è affidato a dei luminari del settore quindi proprio negligente non sarà, no? Anche se qualcuno ci può far credere che ci sia una colpa o negligenza, questa è semplicemente responsabilità oggettiva. Se nel 2025 pensiamo che il diretto interessato possa stare dietro a tutto ne prendiamo atto, ma chiaramente c’è qualcosa che non torna. Ferrara ora sta lavorando senza problemi, perché è sicuramente un professionista stimato di alto livello sul mercato, chi ha potuto l’ha ingaggiato e quindi lavora, ma perché si ritiene quella situazione che è avvenuta è assolutamente priva di valore”.