Tennis

Carlos Alcaraz ossessionato da Jannik Sinner, soffiata di "Marca": come ha deciso di copiarlo

Copiare Jannik Sinner in tutto e per tutto, per non lasciarlo scappar via ancora di più alla testa del ranking. Carlos Alcaraz vuole fare così e, fresco del trionfo nell’Atp 500 di Rotterdam, vuole migliorare per competere contro l’altoatesino anche sul cemento, dove proprio l’azzurro è fortissimo. Il primo trionfo nei Paesi Bassi, sul cemento indoor, è intanto arrivato per lo spagnolo, che spera di vincerne altri. Il prossimo appuntamento è a Doha, in Qatar, nel torneo Atp 500 in programma dal 17 al 22 febbraio. 

Secondo Marca, Alcaraz ha deciso di non toccare più la racchetta fino a quell’appuntamento con l'obiettivo di recuperare le energie. Così come ha fatto Jannik, che dopo Melbourne ha deciso di rilassarsi rifiutando l’invito di Sergio Mattarella al Quirinale e godendosi un po’ di sci. Carlos ha deciso di fare lo stesso, anche se non vuole rinunciare al torneo: staccherà completamente per qualche giorno. Evitando carichi di stress eccessivi. 

A Doha saranno teste di serie numero 1 (Jannik) e 2 (Alcaraz), quindi potranno incontrarsi solo i finale. Ci sarà Djojovic, De Minaur, Medvedev e Rublev. Insomma un torneo dalle grandi firme, da preparare al meglio per Jannik nella sua Montecarlo. Per consolidare ancora di più la sua posizione numero uno nel ranking, dove conduce per la 36esima settimana di fila, dopo aver raggiunto questo traguardo nel pieno svolgimento degli scorsi Roland Garros.

 

Intanto Ahmad Nassar, direttore esecutivo della Professional Tennis Players (PTPA), associazione fondata durante il periodo della pandemia da Novak Djokovic, ha difeso Sinner contro la volontà della Wada di ricorrere al Tas di Losanna sul caso Clostebol: “Il sistema antidoping dovrebbe preoccuparsi di colpire i dopati — ha spiegato —. I dopati sono coloro che cercano di migliorare le proprie prestazioni tramite sostanze illegali, tuttavia queste e le soglie di test per i risultati positivi devono essere strutturate. Tutto ciò non accade. Parliamo per lo più di quantità irrisorie, cose che in realtà non migliorano le prestazioni. Questo è l’inizio dell’ingiustizia per tutti”.