Beccato

Jannik Sinner, "che auto guida a Montecarlo": montano un altro caso

Roberto Tortora

Sempre a suo agio, che si tratti di avere in mano una racchetta o un volante. Jannik Sinner si prepara senza fretta al torneo di Doha, dopo aver conquistato il suo secondo Australian Open di fila e aver scelto di riposare, saltando l’altro open di Rotterdam. È nella sua comfort zone, a Montecarlo, e lo si vede, anche per ragioni di sponsor, serenamente alla guida della sua Audi RS6 ABT sulle strade del Principato, proprio lì dove ogni anno si gareggia anche in Formula 1.

Il campione di Sesto Pusteria si destreggia su una Legacy Edition, che può vantare solo 200 esemplari nel mondo ed è, perciò, un vero e proprio oggetto da collezione. Sinner le prova tutte, perché nel traffico di lusso monegasco lo si è visto anche su un altro modello, cioè l’Audi RS 6S, la station wagon della casa automobilistica di Ingolstadt.

 

 

 

Mentre Sinner si gode le sue giornate d’allenamento e relax, il suo allenatore in Coppa Davis, Filippo Volandri, spiega meglio il carattere del n.1 al mondo, rievocando i momenti della sfida in doppio con Berrettini contro l’Argentina: “La ricerca maniacale dei dettagli fa la differenza, ma lui si diverte anche come un pazzo. Gli piacciono i momenti complicati. Ricordo il doppio decisivo contro l’Argentina. Io e Matteo Berrettini eravamo tesi. Jannik invece ci guardò e disse ‘Ma quanto sono fighi questi momenti’. Ci ha lasciati senza parole. Lui non vede l’ora di giocare queste partite e vivere questi momenti".

 

 

 

Il numero uno al mondo è maniacale anche nella comunicazione e nella sua immagine social e ha da poco inaugurato i suoi due nuovi canali YouTube e TikTok. Da qualche mese, dal periodo delle ATP Finals a Torino, Sinner ha anche un nuovo social media manager, infatti, ed è Alex Meliss, südtirolese come lui. Da lì una rapida ascesa ed una platea di fan sempre più vasta. A settembre l’azzurro aveva 2,9 milioni di follower su Instagram, mentre adesso è a 3,2. Per ora, il suo rivale più temibile sul campo, Carlos Alcaraz, ha un seguito maggiore su Instagram (6,3 milioni di follower) e anche lui con una crescita importante dal Roland Garros dell’anno scorso, quando era a 4,8. Merito delle vittorie a Parigi e soprattutto a Wimbledon. È anche da questi dettagli oggi, insomma, che si giudica un campione.