Una giornata difficile
Jannik Sinner, cresce la paura: "Chi ha incontrato prima del match con Rune"
Prima della partita contro Holger Rune, aveva scelto di vedere un medico, Jannik Sinner. Segno che qualcosa non andava, e non c'entrava solo il grande caldo che avvolto la Rod Laver Arena, il campo centrale degli Australian Open. "Non mi sentivo molto bene oggi, nessun infortunio ma una sensazione di malessere generale", ha spiegato il 23enne azzurro, numero 1 al mondo e detentore del titolo in carica.
Tra fine del secondo set (perso 6-3) e inizio del terzo, la volpe di San Candido ha rischiato di mandare a monte quanto fatto fino a oggi, facendo sfumare il primo Slam stagionale che sta affrontando da favorito d'obbligo. "Avevo dormito tantissimo stanotte, e non avessi messo la sveglia avrei continuato a farlo; ma quando mi sono svegliato non mi sentivo bene. Ho cercato di mettere tutte le energie possibili in questa partita, ho cercato di gestire le situazioni e superare le difficoltà e per fortuna ci sono riuscito", ha ammesso Jannik a match finito e vinto (in quattro set).
Leggi anche: Jannik Sinner, malori e tremori: "Qualcosa c'è, sto combattendo". Un incubo: cosa trapela
Negli occhi di tutti, il malore accusato in panchina, durante il cambio di campo. La faccia pallidissima, gli occhi fissi nel vuoto, le smorfie di dolore sul volto. E ancora, le mani che tremano senza, sosta come accaduto tempo fa anche a Nole Djokovic. L'asciugamano attorno per avere un po' di refrigerio, così come la testa infilata in un bidone delle bibite pieno di ghiaccio. Fino alla chiamata del time out medico.
"Sono arrivato al circolo il più tardi possibile", ha spiegato. "Non mi sono allenato. Ho anche visto un medico prima del match, ho fatto un piccolo controllo e mi sono sentito un po' meglio". Una volta iniziato a giocare, però, ricomincia il calvario. Il primo set va via liscio (vinto per 6-3) poi le cose precipitano: "Ho avvertito un po' di sbandamenti e forse ho avuto problemi con la pressione. In quel momento c'era tanto sole ed era molto umido".
"E' stata una delle giornate più complicate della sua carriera", ammette l'altoatesino. La mente di tutti è corsa a quanto di analogo accaduto a Wimbledon la scorsa estate nei quarti contro Daniil Medvedev persi al quinto set a causa anche di un improvviso cedimento fisico. "Sono state due situazioni completamente diverse - precisa Jannik -, ma aver già vissuto una situazione del genere mi ha aiutato mentalmente. Ovviamente mi piacerebbe giocare sempre quando tutto funziona alla perfezione, ma è nelle giornate difficili il momento in cui devi tirare fuori qualcosa in più. Importante è crederci sempre perché può accadere di tutto in campo".