Grossi nomi

Sinner, il nuovo coach dopo Cahill? "Li hanno visti parlare insieme", l'ultima ("folle") ipotesi

Roberto Tortora

Jannik Sinner ha lanciato la bomba, Darren Cahill nel 2026 non sarà più il suo allenatore. Un annuncio a sorpresa, giunto direttamente dalla Rod Laver Arena a margine del match del secondo turno degli Australian Open, vinto contro il locale Tristan Schoolkate in 4 set (4-6; 6-4; 6-1; 6-3).

La domanda che sorge spontanea adesso è: chi sarà il suo successore? E quando arriverà la notizia? Prima o dopo l’esito della sentenza del TAS di Losanna sul ricordo fatto dalla Wada per il caso Clostebol

 

 

 

La prima soluzione, interna, appare quella più semplice: la promozione a head coach di Simone Vagnozzi, già adesso nello staff del tennista di San Candido. Classe ’83, di Ascoli Piceno, Vagnozzi già conosce bene Jannik e lo segue in giro per il mondo. Ci sono, però, anche ipotesi esterne.

La prima è quella che porta a John McEnroe, “The Genius”, con cui Sinner ha scambiato qualche parola al termine della partita vinta contro Schoolkate. Un’altra, invece, porta alla scelta di un tecnico top e libero su piazza, da valutare nei prossimi messi. I tifosi premono per esempio per Ivan Ljubicic, il croato ex numero 3 al mondo e soprattutto ex allenatore di Sua Maestà Roger Federer che nel recente passato ha speso parole più che lusinghiere per Jannik.

 

 

 

Nel frattempo, Cahill continua a perorare la causa “sinneriana” sul caso doping. Sul suo profilo X, infatti, ha postato un interessante intervento di Travis Tygart, boss dell’USADA, l’agenzia antidoping statunitense, al Daily Maverick, testata sudamericana. Tygart dice: “Se Sinner è dopato, cosa che non penso sia basata sui fatti che sono stati resi pubblici, allora la sentenza di non colpevolezza era perfettamente appropriata a questo caso. A differenza del caso dei 23 nuotatori cinesi, con Sinner sono state seguite le regole, è stata mantenuta trasparenza. Perché Sinner non è stato sospeso? Lo è stato. Ha fatto appello subito e l’hanno revocato, è previsto nelle regole. Confrontiamolo coi nuotatori cinesi: non hanno mai sospeso nemmeno provvisoriamente quegli atleti, come avrebbero dovuto. Ed è scandaloso”.