Astro nascente

Joao Fonseca, il baby-fenomeno si è montato la testa? "Roger Federer... no, grazie"

Si chiama Joao Fonseca e il brasiliano classe 2006, cresciuto a Rio sulle spalle di Ipanema, sta incantando tutti nel mondo del tennis. Un piccolo talento destinato a crescere e che in futuro (chissà) potrebbe essere un rivale in più nell’infinito duello Sinner-Alcaraz. Il suo nome si è fatto conoscere ancora di più in questo avvio di Australian Open, quando mercoledì ha preso a pallate il numero 9 al mondo Andrey Rublev. Salvo poi uscire sconfitto per mano del nostro Lorenzo Sonego al secondo turno. Al momento è numero 119 al mondo, ma con il risultato può anche sperare di entrare in top-100. Due anni fa è stato finalista Under 18 proprio a Melbourne, poi campione agli US Open.

Risultati soddisfacenti e che lo hanno fatto conoscere sempre di più, tanto che due anni fa l’Atp lo ha invitato a fare da sparring partner a Carlitos Alcaraz alle Atp Finals. L’anno scorso quindi, al torneo di Rio è arrivato fino a quarti, vicino al Country club dove è cresciuto imbracciando la racchetta sin dai quattro anni.

 

 

La cosa che ha fatto però discutere di lui è il suo rifiuto a parole (per lo meno per il momento) alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se si fosse visto bene con Roger Federer come manager: “Con Federer mi farebbe piacere parlare, sono sicuro che mi aiuterebbe, ma i miei manager sono i miei genitori”. Lo svizzero, leggenda della racchetta, gli aveva inviato un video di congratulazioni dopo la vittoria della Next Gen a Jeddah, in Arabia, lo scorso dicembre.