Tennis

Australian Open, Medvedev: "Donne, casinò e soldi", le parole sconcertanti all'avversario

Roberto Tortora

Ricordate Goran Ivanisevic? I più “adulti” certamente si e porteranno con sé del croato il ricordo del suo carattere irascibile, oltre al suo innegabile talento. Ecco, oggi il suo erede può essere considerato tranquillamente Daniil Medvedev. Personaggio divisivo come nessun altro nel mondo del tennis. Incline molto spesso a perdere il controllo durante le partite se le cose non vanno come lui vorrebbe. Cosa accaduta puntualmente anche agli Australian Open in corso. Nel primo turno ha rischiato grosso con il numero 418 ATP Samrej ed è andato in tilt quando si è trovato sotto due set a uno. Conseguenza? Medvedev furioso ha distrutto racchetta e telecamera. Partita sospesa per qualche minuto e alla ripresa il russo ha asfaltato il povero Samrej ed è volato al secondo turno. 

Lo show, però, non è finito, perché l’intervista post-gara è stata altrettanto frizzante: "So che gioco meglio quando le partite si allungano. Mi sono detto, allora perché giocare solo un'ora e mezza? Meglio tre ore, no". Quindi i consigli paternalistici al giovane avversario: "Samrej tirava forte e gli stavano tutte dentro, non sapevo che fare. Ho visto alcune partite sue, ma non giocava in questo modo. Se mantiene questo livello la sua vita sarà molto bella: soldi, ragazze, casinò. Se gioca così ci riuscirà, altrimenti non avrà tutto questo con il tennis. Gli auguro di riuscirci".

 

 

E, per non farsi mancare nulla, ha aggiunto anche un aneddoto relativo alla sua esperienza in carriera: "Una volta a Tokyo ho giocato contro una wild card locale, vinsi un match pazzesco salvando match-point contro un tennista che serviva sempre a 230 chilometri orari. La settimana dopo lui ha perso 6-2 6-2 in un torneo Challenger e io gli avevo fatto un break solo una volta in tre set".