Rafa Leao, "perché Conceiçao è incredibile". Le parole che sono una pugnalata per Fonseca
"Non conoscevo Sergio Conceiçao personalmente, ma i miei compagni di nazionale mi hanno parlato sempre bene di lui. Ha una personalità forte. Quello che ha fatto in pochi giorni è incredibile".
Scoppia d'amore il Milan, dopo il trionfo in Supercoppa Italia in Arabia con i due successi prestigiosi e imprevisti, entrambi in rimonta, contro la Juventus e contro l'Inter. Ed è Rafa Leao, uno degli uomini più discussi di questa stagione, insieme a Theo Hernandez il simbolo (e forse la causa) del fallimento di Paulo Fonseca, a tessere l'elogio senza limiti del nuovo tecnico, portoghese anche lui, arrivato a Capodanno e già in grado di dare nuova linfa ai rossoneri, con coraggio e un pizzico di fortuna.
Contro i nerazzurri, Leao è sceso in campo una ventina di minuti, il massimo possibile. Eppure ha letteralmente spaccato la partita, con le sue sgasate dei bei vecchi tempi sulla sinistra, con una grande imbeccata per l'amico Theo in occasione del 2-2 di Pulisic e infine con l'assist per il gol decisivo di Abraham al 93'. Il merito, spiega ai microfoni di Sport Mediaset l'attaccante 25enne, è anche del nuovo allenatore: "Ho sentito la sua energia. Il cambiamento si vede sia in campo che fuori. E' questo tipo di mentalità a farci vincere. Contro la Juve non abbiamo mollato mai e oggi siamo riusciti a rimontare".
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"Quando si è al Milan bisogna essere pronti ad aiutare la squadra e dare sempre il massimo - aggiunge Rafa -. So che l'allenatore mi spingerà al massimo e io proverò ad aiutarlo. Avevo poche possibilità di giocare. Contro la Juve sono rimasto fuori, anche se avrei voluto tanto giocare. Ho lavorato tutti i giorni per essere vicino al massimo per la mia squadra".
Più cauto lo stesso mister ex Porto: "Sono molto contento per i giocatori. Non era facile, il morale non era al massimo. Abbiamo avuto poco tempo per lavorare su tanti piccoli dettagli. Abbiamo affrontato due grandi squadre in pochissimo tempo. Non è tutto perfetto, c'è tanto lavoro davanti a noi ma i ragazzi ne sono consapevoli. Possiamo fare bene nei prossimi mesi. Il Milan non deve stare al settimo posto, come adesso. Ora inizieremo a pensare al Cagliari".
Parole dolcissime per Leao, definito "un fenomeno". "Gliel'ho detto a fine partita. Lui è un portoghese rilassato, io sono più intenso. Può diventare il più grande giocatore del mondo se impara due o tre cose. Ha tantissima qualità. Se la mette al servizio della squadra può essere ancora più forte. Alla fine della stagione sarà uno dei più forti, non ho dubbi".