Conceiçao perde le staffe prima della finale: "Ma perché mi fai questa domanda? Per caso sei..."
La febbre sta passando, conseguenza di giornate ricche di stress dopo l’arrivo in un momento burrascoso e la partenza immediata per l’Arabia Saudita. Ma Conceicao non è tipo da farsi fermare dall’influenza, prova ne è il fatto che dopo pochi minuti contro la Juventus si è tolto il giaccone e ha iniziato a guidare i suoi da bordo campo a suon di urlacci. Come quelli che non ha risparmiato nell’intervallo della semifinale, chiave di volta per girare la gara e prendersi la finale contro l’Inter:
"Spero che la squadra stia meglio di me - ha detto Conceicao in conferenza -. Stiamo preparando la partita, l’Inter è una squadra forte, abituata a vincere, con lo stesso allenatore, con giocatori che giocano insieme da tanto tempo. È una bella cosa per loro, noi dobbiamo pensare a noi stessi: è tutto difficile, ma nelle difficoltà dobbiamo essere uomini tutti, non possiamo dimenticare che ci guardano tanti tifosi. Non possiamo neanche dimenticare di avere 4-5 giocatori che non sono al top. Se sento la gara contro una mia ex squadra? No, io ho rispetto per tutte le squadre con cui ho giocato. Il sentimento è uguale a prescindere dall’avversario: i sentimenti li ho per i miei giocatori, ho tanta voglia di preparare bene le cose, perché loro possano battere una squadra forte. È la cosa più importante che abbiamo in testa, la base deve essere la nostra ambizione. Ci sono due partite per vincere un titolo, abbiamo fatto un passo e dobbiamo fare l’altro: speriamo che vada bene, abbiamo fiducia".
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E nel corso della conferenza stampa Conceiçao ha risposto in modo stizzito alla domanda "ti senti fortunato a iniziare con una finale?". La risposta è di quelle che non passano inosservate: "La fortuna non arriva se non lavori. Sei juventino che mi hai fatto la domanda sulla fortuna?".
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