Vietato sbagliare
Usa 2026, Italia con Norvegia o Slovacchia? Dipende tutto dalla Germania
Vincere o non vincere, questo è il problema. Ed è meglio la Slovacchia o la Norvegia? Il destino azzurro delle qualificazioni ai Mondiali 2026 passa direttamente dal successo o meno nei quarti di Nations League, contro la Germania e il risultato influirà non poco sul percorso dell'Italia obbligata a portare a termine la 'mission' dopo le due dolorose assenze iridate a Russia 2018 e Qatar 2022. Il sorteggio avvenuto a Zurigo, mai come in passato, si intreccia infatti a doppio filo con l'ultima competizione europea per ordine di tempo, e solo a marzo, all'esito del doppio confronto del 20 (a San Siro) e 23 (ritorno a Dortmund), gli azzurri sapranno precisamente quali saranno i suoi avversari.
Nel caso in cui batterà la Germania l'Italia sfiderà nel Gruppo A (a quattro squadre) la Slovacchia del ct Calzona, l'Irlanda del Nord e il Lussemburgo; dovesse perdere, c'è il rischio Norvegia con Haaland, spauracchio di un gruppo a cinque squadre, quello I, che prevede Israele, Estonia e Moldavia. Si qualificheranno i vincenti dei 12 gruppi mentre le 12 seconde più le 4 migliori di Nations non ancora qualificate (per ora Spagna, Germania, Portogallo e Francia) si giocheranno ai playoff gli ultimi 4 posti. Le due opzioni capitate agli azzurri impongono di non fare calcoli, come ha subito tento a precisare il ct Spalletti. Avere la meglio sui tedeschi non solo darebbe lustro al percorso di crescita degli Azzurri, in fase di risalita dopo il flop all'Europeo, ma garantirebbe un girone sulla carta meno complicato e più snello, nonostante il gruppo I a cinque squadre si mostri comunque ampiamente alla portata degli Azzurri.
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"Meglio vincere con la Germania oppure no? Chiaro, è una cosa logica, lo sport vuole questo: l’Italia che vince con la Germania sarà sicuramente un’Italia più forte che se perde. Nei processi di crescita è sempre fondamentale portare a casa vittorie per sentirsi più forte", ha precisato il ct che non intende cadere nella tentazione di usare il bilancino. "È un modo un po’ italiano di ragionare, noi andremo a onorare lo sport e i principi corretti", ha puntualizzato il ct prima di soffermarsi sulle potenziali avversarie.
"La Norvegia con giovani talenti? Il futuro dipende sempre da quello che si riesce a ricevere dai ragazzi, dalle nuove mentalità di costruire squadre di calcio. C’è una tendenza ad andare a fidarsi di questi nuovi talenti. Sono sempre insidie che si vanno ad affrontare. Bisogna essere forti", ha risposto mentre sulla Slovacchia l'idea di affrontare un suo fedelissimo come Calzona lo affascina: "Lo conosco bene. Ha fatto parte del mio staff a Napoli, avevo già visto in lui requisiti molto importanti. Ha lavorato anche con Sarri, è uno che sa come costruire una squadra che gioca un calcio moderno. Ti attacca fin dall'inizio dell'azione, tiene la linea difensiva alta. È uno da calcio totale e ha già fatto vedere contro l'Inghilterra che sa quello che vuole, sa quello che fa. In quella partita all'Europeo meritava molto di più. E poi ci sarà dentro Lobotka".
Insomma, resta il dilemma ma al di là della sfida contro la Germania che indirizzerà il percorso, il destino resta comunque nella mani dei suoi giocatori. "Dirò loro prima delle partite che bisogna essere all’altezza della missione che ci è stata consegnata, della nostra tradizione e della nostra storia”. Vietato sbagliare. Fallire il Mondiale per tre volte di seguito è più di una apocalisse