Alta tensione

Milano, lo sfogo di Paulo Fonseca? "Con chi ce l'ha": fuori i nomi, spogliatoio a pezzi

L’atteggiamento giusto è l’aspetto più importante quando si affronta un avversario in una partita. Quello che manca al Milan, troppo mole e confusionario a tratti quando affronta le sue rivali. Vedasi nel match di mercoledì a San Siro contro la Stella Rossa, vinto nel finale grazie al gol di Tammy Abraham ma con in campo una squadra non irresistibile.

Paulo Fonseca, nella conferenza stampa post gara, è sbottato, lanciando duri messaggi contro la sua squadra, un po’ come fece dopo il k.o. esterno di Parma: "Sono deluso - disse - Difficile spiegare il nostro atteggiamento difensivo. È chiaro che abbiamo un problema difensivo". Il concetto, tre mesi e mezzo dopo, non è cambiato granché, anzi, è stato ribadito dopo la vittoria in Champions di mercoledì sera.

Un allenatore che va contro tutti, dagli arbitri ai calciatori, in grado di far sedere più volte in panchina sia Rafa Leao (suo il gol del momentaneo 1-0 contro la Stella Rossa), sia Theo Hernandez. Nelle parole rivolte dopo la sfida, secondo La Gazzetta dello Sport, il portoghese si è rivolto a 2-3 giocatori e non a tutta la squadra.

 

 

 

La storia di questi mesi dice che l'allenatore ha paradossalmente un rapporto più difficile con i senatori. Lo si vede con Theo, ma anche con Calabria, uscito con la fascia al braccio visibilmente scontento per il cambio. Fikayo Tomori ha addirittura preso un giallo mentre si scaldava ed è squalificato per la prossima partita senza giocare. E Loftus-Cheek da mesi gira a vuoto, quasi a giocare col freno a mano tirato.  

Sempre secondo la Rosea, si potrebbero vedere cambi sorprendenti contro il Genoa in campionato. Come Fonseca ha avvertito dopo il match di Champions: “Se serve faccio giocare i ragazzi di Milan Futuro e Primavera, se le cose non funzioneranno”. Insomma, i giocatori nel suo spogliatoio sono avvisati.