Ossessionato
Jannik Sinner, Nick Kyrgios perde la testa: "Io non uso creme magiche"
Ancora una volta, instancabile, è tornato a colpire Jannik Sinner. Nick Kyrgios lo ha fatto ancora sul caso Clostebol, come ha fatto nel corso degli ultimi mesi, ma stavolta se l’è presa con uno degli allenatori del suo staff, il connazionale Darren Cahill. L’australiano ha infatti commentato il post con cui Tennis Australia annunciava il premio al supercoach di Jannik: “Questo è uno scherzo vero — le parole del tennista — Servono persone di classe e oneste”. Sinner non se ne cura, e insieme a Simone Vagnozzi — che riceverà il premio come eccellenza marchigiana nella Giornata nazionale delle Marche dell’11 dicembre — ha contribuito a crescere un tennista destinato a prendersi il futuro e a occupare la vetta del ranking per diverso tempo.
Cahill, 59enne di Adelaide, ha conquistato il premio come “Coaching Excellence Performance” dell’associazione tennistica australiana. Il rapporto tra Sinner e Cahill è cominciato nell’estate del 2022 quando l’australiano si è unito al team dell’altoatesino nel ruolo di supercoach.
Nelle ultime ore Kyrgios ha avuto un botta e risposta anche con l’ex Andy Roddick. Tutto era partito con le critiche che l’australiano ha rivolto allo statunitense su X, la scorsa settimana, quando un utente ha tirato in ballo Roddick per delle recenti dichiarazioni, insinuando che pure lui faceva uso di una “crema magica” per aumentare le prestazioni. E Kyrgios aveva risposto con poche parole, ma inequivocabili: “Molto probabilmente…”. Roddick ha così risposto nel suo podcast, con un attacco velato all’australiano: “I giocatori che si lamentano dell'inserimento di questi campioni nella Hall of Fame — le sue parole — quando non hanno mai lavorato due giorni di fila bene in vita loro, mi fanno sgranare gli occhi. C'è un problema serio...".