Mirino
Sinner ad Abu Dhabi vestito così: "Sapete quanto costa?", il veleno dei rosiconi
Tra migliaia e migliaia di fan sfegatati, Jannik Sinner deve fare i conti anche con altrettanti detrattori. La vicenda doping, si sa, pesa molto. Così anche come la faida tecnica, con gli "espertoni" ed esteti del "bel tennis" che anche in Italia preferiscono tifare per lo spagnolo Carlo Alcaraz, facendo finta di dimenticare che un talento come quello del 23enne altoatesino, dalle nostre parti, semplicemente non si era mai visto con buona pace di Adriano Panatta (un mito, e forse il primo a riconoscere lo straordinario valore del Rosso di San Candido) e del più astioso Nicola Pietrangeli.
Poi, come sempre accade, ci sono gli invidiosi. Quelli che al primo squillo di tromba, la vittoria in Coppa Davis nel 2023, e al primo Slam portato a casa (l'Australian Open, lo scorso febbraio) non hanno potuto evitare di far notare come Sinner non paghi le tasse in Italia, avendo la residenza a Montecarlo. Per questo viene spesso trattato come un furbetto, quasi un evasore fiscale, addirittura tacciato di "non-italianità", sarà forse per l'indole sobria e riservatissima, che seguendo il luogo comune lo vuole più vicino agli ambienti nordici che mediterranei.
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Gira che ti rigira, però, è quasi sempre una questione di soldi. E così c'è chi rimarca velenosamente i piccoli lussi che un ragazzo può concedersi, visti i 20 milioni di euro guadagnati soltanto negli ultimi 12 mesi. E senza considerare che un personaggio così esposto è manna per sponsor e brand di lusso. Prendete Gucci: nel blitz domenicale ad Abu Dhabi, ospite dell'ultimo gran premio di stagione di quell'altro mondo dorato che è la Formula 1, Jannik si è presentato nel paddock sfoggiando sneaker bianche, pantalone casual-elegante, maglietta bianca semplicissima e una giacca sportiva ma dal taglio visibilmente ricercato. La marca? Gucci, appunto, il brand di cui è testimonial.
Subito gli hanno fatto i conti in tasca: online, si può acquistare al modico prezzo di 2.950 euro. Per lui, quasi come un pacchetto di sigarette per un comune mortale. Ma per mezzo popolo di Internet, uno schiaffo alla miseria inaccettabile. E addirittura c'è chi lega il tutto al caso doping, dando per assodato (falso) che Sinner sia colpevole e condannato e invitando i tifosi/consumatori a boicottare Gucci, Nike e tutte le aziende che si sono legate all'italiano. Roba da matti.