Sospetti
Sinner, valanga di fango: "L'hanno tenuto segreto, questo è molto strano"
"Il mio caso annunciato subito, il loro tenuto segreto". Nuovi veleni e sospetti su Jannik Sinner e, di riflesso, su Iga Swiatek. I due dominatori del tennis mondiale, l'italiano numero 1 del ranking Atp e la polacca al secondo posto della classifica Wta, finiscono nuovamente nel mirino della romena Simona Halep per la questione doping.
La 33enne di Costanza nel 2022 è stata squalificata per 9 mesi perché positiva al Roxadustat, una decisione che ancora oggi non le va giù: "Ho chiesto di revocare la sospensione provvisoria fino alla sentenza ma a me l'hanno negato". A suo dire, Sinner e Swiatek sarebbero invece stati dei privilegiati, favoriti dal "sistema" nonostante la loro positività rispettivamente al Clostebol e alla Trimetazidina. Jannik è in attesa della sentenza del Tas di Losanna dopo il ricorso della Wada, che ha impugnato la sostanziale assoluzione dell'Itia. Iga, invece, è stata sospesa per un mese.
"I casi doping di Jannik Sinner e Iga Swiatek sono stati tenuti segreti: è molto strano", sottolnea la Halep. Nel caso di Sinner, il bubbone è scoppiato solo a settembre, prima degli Us Open, quando la positività risaliva a marzo, a Indian Wells. Tutto questo motivato dall'Itia, l'International Tennis Integrity Agency (Itia), con la pronta collaborazione dell'italiano e dal fatto che fosse stata rilevato che lo stesso altoatesino non avesse "alcuna colpa o negligenza". "Ho sentito alcune persone dire che non ho scoperto la contaminazione più velocemente - si difende la romena -. Ma la sostanza che avevo era così difficile da trovare. La trovi in Cina o da qualche altra parte, non lo so esattamente, e ci è voluto del tempo per consegnarla in modo che potessero fare il test. Non è stata colpa mia. Quello che credo non sia giusto, è che hanno annunciato il mio caso subito, e ho ricevuto tutta la pressione della stampa, e per questi due giocatori l'hanno tenuto segreto. Hanno parlato del caso solo quando tutto era stato fatto, quindi è molto strano. E ho anche chiesto di revocare la sospensione provvisoria per poter giocare. Ho detto 'se alla fine credi che io sia colpevole, riprenditi i punti e tutti i soldi e tutto, ma lasciami giocare' perché volevo mantenere il ritmo. L'ho chiesto due o tre volte, ma ora loro, Sinner e Swiatek, potevano giocare".