Numero 1... per poco?
Sinner, "la domanda che circola nel tour Atp": come stanno per farlo fuori
Un 2024 nel quale ha dimostrato di essere il fenomeno che è. Raggiungendo la vetta del ranking e vincendo otto titoli: due Slam (Australian Open e US Open), le Finals di Torino, poi Rotterdam, Miami, Halle, Cincinnati e Shanghai e ora il titolo di Coppa Davis, conquistato in coppia con Matteo Berrettini e compagni dopo aver battuto in finale l’Olanda due domeniche fa.
La sua è stata la costanza migliore di tutti, non retta neanche da chi è destinato a tanti successi futuri come lui, Carlos Alcaraz. Ma nonostante tutto, in Inghilterra i media non sono d’accordo e hanno avuto da ridire sulle controversie legate al caso Clostebol.
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Il Telegraph ha polemizzato così: “Il 2024 sarà ricordato come l'anno in cui Jannik Sinner ha prodotto una delle stagioni più grandi di sempre o per l'asterisco del doping allegato ai suoi risultati?”. Il Guardian, invece, scrive: "La domanda più grande che circola nel tour Atp è se qualcuno possa fermare lo slancio di Sinner. La risposta? La Wada e lo stesso Tas che potrebbe decidere di impedirgli persino di entrare in uno stadio di tennis l'anno prossimo".
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Tra i tennisti che hanno dato contro Sinner c’è l'ex campione e numero uno romeno Ilie Nastase: "Se l'italiano non fosse stato il numero uno e fosse stato romeno, sarebbe stato sospeso due o tre anni”, ha commentato di recente. Tra gli storici nemici c’è anche Nick Kyrgios, che non perde occasione mai di attaccarlo: “È bello aver messo in banca tanti giorni consecutivi di allenamento — ha scritto su X di recente — Il polso è ricostruito e torno in campo, senza fallire nessun test antidoping”.