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Suzuki, il portiere giapponese del Parma: "Perché non mangio sushi qui in Italia"

Portiere titolare del Parma è Zion Suzuki, che dopo un’esperienza in Belgio al Sint-Truiden è arrivato questa estate in Emilia per giocare in Serie A. Nato negli Usa, con papà statunitense e mamma nipponica, ma origini anche ghanesi, Suzuki ha scelto di difendere la porta della nazionale giapponese e in una intervista recente ha mostrato di essere molto attaccato alle tradizioni, come il sushi.

L’aneddoto curioso, svelato in una recente intervista a La Repubblica, è che il portiere non si fida di mangiarlo in Italia: "I miei compagni insistono per portarmi a provarlo, ma non me la sento — ha detto — In Giappone so che il sushi è di qualità, qui temo sorprese, sono sincero".

Se la voglia non è quella di mangiare sushi, sicuramente l’intenzione è di parlare al più presto la lingua italiana: "Per ora so dire poco, ma sto studiando — ha aggiunto — La mia parola preferita è animale. Me lo dicono i compagni quando faccio una bella parata. Zion sei un animale! Un bel complimento”. La Serie A “è nota nel mondo per il livello dei portieri, ma il mio idolo è Ederson, del City. Un fenomeno, coi piedi crea spazi impossibili. Mette gli attaccanti in condizione di segnare. Mi alleno per somigliargli".

 

 

 

Tra i numeri uno italiani, invece, Suzuki ha detto che "Gigi Buffon è una leggenda e apprezzo anche Gigio Donnarumma. Ma scelgo Vicario del Tottenham". Ciò perché “ha riflessi incredibili, para palloni tirati da un metro, deviati, sporchi”. In Italia il gioco “è intenso, il contatto fisico è più forte — ha detto ancora — Prendi colpi, spallate. All'inizio mi stupivo, ma mi sono abituato in fretta”. Il sogno “è di diventare il portiere più forte del mondo e vincere la Champions — ha concluso —. La metto sullo stesso piano del Mondiale col Giappone, obiettivo molto difficile al di fuori dei cartoni animati. Ma mai dire mai".